Goloso e Curioso
Bere bene senza svenarsi 15: Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut

Bere bene senza svenarsi 15: Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut

Bere bene senza svenarsi 15: Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut

Tra le tante file di bottiglie di Prosecco in bella mostra sugli scaffali di un supermercato, mi ha incuriosito uno spumante diverso , proveniente dalle Marche, di cui ho assaggiato molto spesso la versione di vino fermo: un Verdicchio in versione “bollicine”

L’uva Verdicchio produce un vino di elevato profilo sensoriale, di grande qualità, con profumi freschi di frutta ed una robusta struttura (alcuni dicono di tale vino che è “un rosso truccato da bianco”) e di buona acidità.

Per questo motivo il Verdicchio si presta particolarmente bene alla produzione di spumanti naturali, sia con il metodo classico, sia con il metodo Charmat. (cioè prodotto in autoclave). I primi esperimenti di spumantizzazione del Verdicchio "alla maniera del vero champagne" sarebbero stati condotti a metà dell'Ottocento da Ubaldo Rosi.

Il vitigno è considerato autoctono delle Marche: le prime testimonianze della sua coltivazione risalgono al XVI secolo. ll nome verdicchio deriva chiaramente dal colore dell'acino, che mantiene evidenti sfumature di verde anche a piena maturazione.

Recentemente, l'analisi genetica ha evidenziato una parentela molto stretta tra il questo vitigno e il Trebbiano di Soave: si è dunque ipotizzato che l’uva verdicchio sia stata introdotta nelle Marche da coloni veneti, giunti alla fine del Quattrocento per ripopolare le campagne dopo un'epidemia di peste. Cupramontana ne è considerata la capitale.

Le principali zone di coltivazione sono quella di Matelica in provincia di Macerata e quella dei castelli di Jesi in provincia di Ancona, ove si producono gli omonimi vini DOC e DOCG. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi tende a esibire un corpo maggiore rispetto al Verdicchio di Matelica, mentre quest'ultimo è in genere più dotato dal punto di vista olfattivo.

Risultati eccellenti si sono ottenuti anche con le vendemmie tardive. Questi verdicchi evoluti presentano un'ampia gamma di profumi floreali e fruttati, e spesso marcate note minerali (particolarmente la pietra focaia). In bocca, è caratteristico il finale gradevolmente amarognolo.

Io ho assaggiato un Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Brut DOC, prodotto con metodo Charmat dall’azienda Casaldomo di Serra San Quirico (Ancona). Presenta un perlage abbastanza fine e persistente, ed all’olfatto rivela delicati profumi di agrumi. In bocca è lieve e cremoso, dall’effervescenza discreta e non disturbante , con note secche e retrogusto giustamente amarognolo. Equilibrato l’alcol (12 °).

Insomma un vino gradevole, alternativo al solito Prosecco, con cui si può accompagnare antipasti di mare, pesce a tutto pasto ma anche brindare al nuovo anno senza spendere un patrimonio: infatti costa 2,99 € la bottiglia e si trova presso il supermercato Eurospin.

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GastaldonMario
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GastaldonMario

GastaldonMario

Laureato in Sociologia, ha una lunga esperienza professionale come formatore, consulente aziendale e responsabile delle risorse umane in una grande azienda italiana. Docente a numerosi corsi, anche a livello universitario. Da 10 anni è assaggiatore ONAV e come tale ha partecipato a varie giurie d’assaggio in concorsi enologici. Ha condotto corsi di conoscenza e di avvicinamento al vino e numerose serate di degustazione a tema. Insieme con la moglie Annamaria ha scritto due libri sulla cucina tradizionale vicentina. Gli piace esplorare territori alla ricerca di sapori e vini poco conosciuti.

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