Goloso e Curioso
Bere bene senza svenarsi 21: Barbera d’Asti D.O.C.G.

Bere bene senza svenarsi 21: Barbera d’Asti D.O.C.G.

Le nebbie invernali, l’umidità elevata e il freddo mi hanno indotto a scegliere un vino rosso robusto , che ben si accompagna con piatti della tradizione, che confortano corpo e spirito.
La mia scelta è caduta stavolta su un vino piemontese molto diffuso e versatile, il Barbera d’Asti, o per dirla come i piemontesi, che di questo vino sono produttori ed estimatori, la Barbera. Sì, perché da loro si declina al femminile.
La Barbera è tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte ed interessa circa il 35% dei 53mila ettari di superficie vitata della regione. Originario del Monferrato, il vitigno è coltivato prevalentemente nelle province di Asti ed Alessandria, dove raggiunge la sua massima espressione nel Barbera d’Asti , vino che ha ottenuto la d.o.c. nel 1970 e la d.o.c.g. nel 2008. Esso oggi è considerato il principale vitigno a bacca nera del Piemonte.
La Barbera d’Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, celebrato anche da poeti come Carducci e Pascoli. Esso però ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi. Oggi rappresenta senza dubbio e forse più di ogni altro vino della regione, un prodotto in continua evoluzione che cresce seguendo le nuove conoscenze in campo viticolo ed enologico e che, per qualità e numeri, può essere proposto a un pubblico contemporaneamente curioso, esigente e vasto. A pieno titolo è considerato tra i più importanti vini rossi italiani e ottiene crescenti consensi a livello internazionale.
La Barbera d’Asti trova interpretazione in una ricca gamma di vini, contraddistinti da stili ben definiti: quelli che non subiscono alcun passaggio in botti di legno, per non perdere le caratteristiche primarie, quelli che maturano in botti di grandi dimensioni, per migliorare in complessità nel rispetto della tradizione, quelli che si completano con un passaggio in piccole botti di rovere, acquisendo stoffa ed eleganza, rivolte ad un gusto più internazionale.  
La bottiglia che ho bevuto non ha subìto alcun passaggio in legno, è una Barbera d’Asti D.O.C.G. 2012, della casa vincola Duchessa Lia s.r.l. di S. Stefano Belbo. Un vino,  quindi, da bere giovane. Il suo colore è un bel rosso rubino intenso, il profumo è vinoso con note marcate di ciliegia, prugna matura e bacche rosse di sottobosco. Al gusto risulta pieno, deciso, di buona armonia, moderata acidità e con tannini molto morbidi e poco aggressivi: una bella sorpresa per un vino considerato rustico e spigoloso, specie se bevuto giovane. La gradazione alcolica dichiarata è di 13° alcolimetrici.
L’ho accompagnato con un tradizionalissimo spezzatino e polenta.
La Barbera d’Asti D.O.C.G. 2012 Duchessa Lia è stata acquistata presso un supermercato Auchan al prezzo di 5.55 €.

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GastaldonMario
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GastaldonMario

Laureato in Sociologia, ha una lunga esperienza professionale come formatore, consulente aziendale e responsabile delle risorse umane in una grande azienda italiana. Docente a numerosi corsi, anche a livello universitario. Da 10 anni è assaggiatore ONAV e come tale ha partecipato a varie giurie d’assaggio in concorsi enologici. Ha condotto corsi di conoscenza e di avvicinamento al vino e numerose serate di degustazione a tema. Insieme con la moglie Annamaria ha scritto due libri sulla cucina tradizionale vicentina. Gli piace esplorare territori alla ricerca di sapori e vini poco conosciuti.

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