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Bere bene senza svenarsi/7 - Il Dolcetto di Clavesana

Bere bene senza svenarsi/7 - Il Dolcetto di Clavesana

Oggi facciamo una visita in Piemonte, una regione importantissima per la sua produzione di vini celebri in tutto il mondo, ma per presentarvi invece un vitigno ed il relativo prodotto che non è, a torto, molto rinomato: il Dolcetto.

Tra i tantissimi vini che il panorama italiano annovera, ve ne sono alcuni che per merito della fama fino ad oggi raggiunta, sono molto conosciuti ed apprezzati mentre altri non lo sono affatto. Per restare in Piemonte chi non conosce almeno di fama il blasonato Barolo?

Il dolcetto invece, lo dicono i dati, è un vino che è conosciuto e consumato prevalentemente all’interno del Piemonte (85%delle vendite), solo il 10% varca le frontiere regionali ed uno striminzito 5% quelle nazionali per essere venduto all’estero.

Questo vino è prodotto in tutte le Langhe, un territorio collinare nei dintorni di Alba, in provincia di Cuneo, bellissimo territorio che vi invito a visitare, dove si beve e si mangia bene senza spendere troppo.

Il dolcetto di cui vi parlo è della varietà “Dogliani”, e prende il nome del comune più grande della sottozona in cui si produce: fu il vino del Presidente Einaudi, nativo di queste terre, che da convinto estimatore nonché produttore lui stesso, fu tra i primi a gettare le premesse per una concreta valorizzazione e affermazione di questo vino. La coltivazione di questo vitigno in zona risale al lontano 1500, come si evince da citazioni nei documenti comunali. E' senza dubbio il dolcetto che più si avvicina alla perfezione ideale del carattere di vinosità, giovane e gioviale, fresco e fragrante, di moderata acidità, sincero e immediato, che rivela la sua nascita sui versanti forse più alti delle terre di Langa, dove trova condizioni di grande favore.

La bottiglia che ho degustato per voi è un Dolcetto D.O.C. 2010, prodotto dall’azienda Viticoltori del Dolcetto a Clavesana, comune confinante con quello di Dogliani e che fa parte della zona tipica di produzione del suddetto vino.

E’ un vino fresco, fruttato, con forti cariche di colore, che in questa versione base è prodotto con il solo uso dell’acciaio o cemento vetrificato, senza l’ausilio di barrique: è il massimo per un consumo quotidiano, per l’alta godibilità e piacevolezza di beva , non disgiunto da un buon rapporto qualità/prezzo. Ha colore rosso rubino pieno con sfumature di viola.
Il profumo è intenso di fiori e frutti freschi, come la mora e la ciliegia selvatica, suadente, fine ed elegante di aromi.
Il sapore è secco, deciso, lievemente astringente ma armonico, piacevole per quel suo retrogusto finemente mandorlato, fragrante, invitante sempre, la cui moderata acidità regala un tocco di singolare vivacità.

Consigliato dagli intenditori per tutte le mense, si sposa in particolare con i piatti tipici piemontesi e langaroli e con cibi robusti, invernali. Infatti il Dolcetto è un vino che accompagna piacevolmente tutto il pasto e che accompagna felicemente sopratutto antipasti piemontesi, salumi, arrosti, carni bianche e formaggi molli o semiduri della zona d'origine, ma anche quelli veneti della nostra montagna non sfigurano. Per gustare completamente tutte le qualità del Dolcetto di Dogliani D.O.C. è consigliabile sturare la bottiglia almeno un’ora prima del consumo, mantenerla a temperatura ambiente, maneggiando delicatamente per evitare di scuotere l'eventuale deposito.

Questo Dolcetto è stato acquistato al supermercato Esselunga al prezzo, scontato, di 2,05 €.

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GastaldonMario
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GastaldonMario

GastaldonMario

Laureato in Sociologia, ha una lunga esperienza professionale come formatore, consulente aziendale e responsabile delle risorse umane in una grande azienda italiana. Docente a numerosi corsi, anche a livello universitario. Da 10 anni è assaggiatore ONAV e come tale ha partecipato a varie giurie d’assaggio in concorsi enologici. Ha condotto corsi di conoscenza e di avvicinamento al vino e numerose serate di degustazione a tema. Insieme con la moglie Annamaria ha scritto due libri sulla cucina tradizionale vicentina. Gli piace esplorare territori alla ricerca di sapori e vini poco conosciuti.

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