Goloso e Curioso
MADE IN ITALY TAROCCO, LO COMPERANO ANCHE IN ITALIA

MADE IN ITALY TAROCCO, LO COMPERANO ANCHE IN ITALIA

 Si trovano in ogni dove, sugli scaffali internazionali. Si tratta delle eccellenze agroalimentari italiane, famose nel mondo, che vengono contraffatte per trarre illeciti profitti. Anche i prodotti Italian sounding si trovano nei supermercati, nei negozi ma sempre più su internet.
Basti pensare che la metà degli interventi della Repressione frodi nel contrasto alla contraffazione di marchi protetti riguarda proprio il web.
A dominare la scena i formaggi. È infatti il classico “parmesan” ad aver raggiunto il maggior numero di segnalazioni, ben 29, seguito a ruota, però, da un “pecorino siciliano” che di italiano aveva però ben poco. Il terzo gradino del podio spetta all'”aceto balsamico di Modena”, ovviamente fasullo, che ha ottenuto 10 segnalazioni.
Ma quali sono i Paesi dove si vende più spesso, via internet, il made in Italy tarocco? Gli Stati Uniti, certamente, ma anche, a sorpresa, l'Italia. Sono queste le due nazioni che si contendono il primato, segue poi la Germania.
Se però andiamo oltre lo shopping on line, scopriamo che i falsari si trovano soprattutto nel Nord Europa. Sugli scaffali della Grande Distribuzione inglese, secondo le indagini svolte dal Ministero delle politiche agricole italiano nei primi 11 mesi del 2014, troviamo falso olio extra vergine d'oliva toscano e ligure, ma anche pecorino romano e prosciutto San Daniele non originali e garantiti. Falso Parmigiano Reggiano è stato scoperto in Francia, Danimarca, Olanda e Belgio. La palma della fantasia spetta però agli spagnoli che hanno inventato una fantomatica “Mortadela Bolonia”. Anche formaggi non conosciuti in tutte le parti d'Italia come gorgonzola, fontina e asiago sono stati trovati contraffatti in Danimarca, Belgio e persino Lettonia.

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Morello Pecchioli
Made in italy tarocco, lo comperano anche in italia

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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