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I TESORI DI TRENTO

I TESORI DI TRENTO

Cantine Ferrari, ristorante Due Mori, il percorso romano sotterraneo e il Muse di Renzo Piano: queste le tappe d'eccellenza del tour organizzato dall’associazione Ristoranti Regionali- Cucina DOC (www.ristorantiregionali.it) per far conoscere le eccellenze di Trento. L'associazione, che dai primi anni settanta sostiene il ruolo dell’enogastronomia del territorio intesa come espressione di cultura e componente essenziale dell’offerta turistica, ha scelto Trento perché "è sicuramente tra le mete più interessanti in Italia".

Entriamo alle cantine Ferrari e nello spazio dell’ accoglienza,incuriosiscono  le fotografie dei personaggi che hanno brindato nel mondo con le famose bollicine, da  Enzo Ferrari che, complice l’omonimia,  diede il via al rito di festeggiare con il Trento Doc più conosciuto il podio della Formula 1, a Sandro Pertini che nel 1978 chiese per il Quirinale una bollicina italiana al posto dello champagne (e gli fu offerto lo spumante Ferrari); da Pablito Rossi, fotografato mentre beveva il Ferrari a canna al Bernabeu dopo la vittoria del Mundial 1982, ad Alberto Tomba; da Roger Moore ad Andy Warhol e ad altre decine di grandi dello sport, dell'arte e della moda.
Mauro Lunelli (nella foto insieme a Marinella Argentieri dell'Associazione Ristoranti Regionali), enologo che nel 1972 ha dato vita al “Giulio Ferrari”, il top della produzione che si realizza solo con le uve delle annate migliori e riposa oltre 10 anni prima di poter essere assaggiato, fa da guida di eccezione. La storia della più famosa casa spumantistica italiana inizia nel 1902 con Giulio Ferrari, geniale vigneron innamoratosi dell'arte spumantistica in Francia, primo a scommettere sulle terre trentine come terre ideali per lo Chardonnay. Un'intuizione coronata subito da successo. Ferrari, senza eredi, incoronò suo successore Bruno Lunelli che, nel 1927, aveva una rivendita di vini in via Cavour a Trento.
Da Bruno e dalla moglie Elda, sempre attivamente al suo fianco, nascono cinque figli ai quali trasmettono i principi di onestà, laboriosità, amore per il vino e la ricerca dell’eccellenza. Si rafforza così l'immagine dell’azienda che rappresenta lo stile italiano nel  mondo. Lo scorso anno sono state prodotte 4.500.000 bottiglie di bollicine che riposeranno, per un tempo variabile, insieme ai venti milioni  di bottiglie ordinatamente accatastate nel  “caveau” della cantina.
Ristorante Due Mori. Qui Fabio e Lucia Dal Palù dal 1988 propongono ghiotti piatti della tradizione. Affiancati  dai tre figli: Martina, Marzio e Roberta sono la bandiera del gruppo Ristoranti Regionali –Cucina DOC, a Trento e in Italia dove, in numerosi “festival gastronomici” organizzati dall’associazione, hanno fatto conoscere le specialità trentine . Questo il menu servito: Trota del Sarca marinata in carpione; ottimo il Risotto al limone, rosmarino e Cassolet della Val di Sole; superbe le Tagliatelle di mirtillo nero e ragù di capriolo. Speciale, saporito e gustoso il Filetto di struzzo al forno. Deliziosa la Crostata di mirtilli di Roberta Dal Palù. Il fratello Marzio  ha curato gli abbinamenti scegliendo i vini  delle Cantine Monfort di Lavis.

Inaspettato e incredibile il mondo sotterraneo che si apre in pieno centro storico. Sotto a qualche metro dal selciato c'è la Tridentum romana che abbiamo la fortuna di visitare con l'archeologa Maria Raffaella Caviglioli dei Servizi Educativi della Sovrintendenza per i beni culturali di Trento. I primi ritrovamenti sono stati fatti in occasione del restauro del teatro cittadino e, grazie a intelligenti finanziamenti e un'attenta opera di recupero, oggi si possono ammirare domus, vie selciate, mosaici di quasi duemila anni fa.

A conclusione del tour,  la visita al Muse, il museo della scienza progettato da Renzo Piano. Nel luminoso edificio ecosostenibile, l’ambiente naturale del Trentino è a portata di mano. E' un museo altamente educativo. Grazie alla multimedialità bambini e ragazzi possono arrivare a scoprire i segreti della vita sul pianeta, la storia della evoluzione, gli animali dell'ambiente alpino e fare esperimenti di fisica. Indicatissimo per le famiglie.

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Morello Pecchioli
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Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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