Disegni e sogni sulle pareti, Valentina D'Andrea accende il Perché

Non s'era mai visto ed è stato stimolante: l'artista che crea mentre il ristorante “lavora�. Con i commensali che si scoprono spettatori di una "diretta" d'arte davvero singolare. L’eclettica Valentina D'Andrea domenica scorsa (24 gennaio) ha ri-pensato e ri-dipinto le pareti del ristorante “Perché� di Roncade (TV), che si conferma laboratorio di idee nuove e di esperienze d'avanguardia culturale. Lo ha fatto no-stop, anche davanti ai clienti del ristorante, perché proprio questo era l'intento: coinvolgerli in questa singolare operazione culturale destinata, alla vigilia del decennale di attività del Perché, a lasciare un segno forte. Quattordici le opere realizzate “in diretta� dall'artista pugliese con le pareti a fare da “tela� e le finte finestre pensate dall'architetto Semerano a fare da cornice. “Perché il fuoco ha sete� è un insieme di terre colorate, segni di carattere, fette di racconto, ricette d'intreccio: “sono il mio fuoco� confessa Valentina D'Andrea, leccese, illustratrice, scenografa e designer, da sempre affascinata dalla contaminazione e dall'interazione fra le cose, i luoghi e le persone. E così sulle pareti del ristorante di Roncade in poche ore hanno preso forma curiosi pesci, fiori stilizzati e altre figure di incanto fiabesco, accompagnati da aforismi che stimolano il sogno e... qualche interrogativo di filosofia quotidiana. “Volevo creare benessere� dice l'artista di Lecce “il ristorante è un luogo dei sensi dove la gente viene per rilassare la mente�. La piccola “rivoluzione� pensata da Valentina D'Andrea assieme alla proprietà del Perché è portare altri luoghi nei ristoranti, portarci un bosco per esempio. I suoi disegni, realizzati con gessetti particolari, hanno un linguaggio grafico, linguistico e iconico che parla in egual modo a bambini e adulti. Che arriva al cuore con delicatezza. “Sono come i disegni delle favole che mi leggeva la mia mamma quando ero piccolo, ma questi mi piacciono di più�, da detto Mattia di 9 anni. “Ad un certo punto non sapevo più se ero in un ristorante, ad una mostra o al circo� ha raccontato Francesca, ospite del pranzo. “Vorremmo che anche i muri delle nostre sale� dice Luca Boldrin, chef e socio del Perché “trasmettessero il gusto, la leggerezza e la contemporaneità della nostra cucina�. “La leggerezza è un pensiero felice� aggiunge Valentina d’Andrea “e possiamo cercarla e trovarla ogni giorno, anche al ristorante�. “Abbiamo voluto abbinare la cucina all’arte, perché crediamo che bisogna nutrire non solo il corpo ma anche la mente e far vedere da vicino come nasce un'opera d'arte�, dice il direttore del Perché Francesco Salamon. “E’ stata un’occasione unica, perché credo che mai fino ad ora un ristorante avesse aperto le sue porte durante una performance artistica “reality work�, con la possibilità di confrontarsi con l’artista per capire le sue visioni�.