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Le bollicine italiane alla riscossa, Scienza e Simonit fanno il punto a Bologna

Le bollicine italiane alla riscossa, Scienza e Simonit fanno il punto a Bologna

Il mondo delle bollicine italiane è vasto e ricco di frizzanti sorprese. L'attenzione verso questo stile di vini è in costante aumento, in particolare nelle stagioni durante le quali il caldo si fa maggiormente sentire. E se si pensa alle bollicine, scegliendo fra quelle italiane, certamente i primi nomi che si ricordano più facilmente sono Franciacorta e Prosecco, così come Asti, Trento e Oltrepò Pavese. Segno che in queste zone si è lavorato bene per l'identificazione di un prodotto con il territorio. L'offerta di bollicine del Bel Paese aumenta di anno in anno: dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, molte sono le cantine che si dedicano, in proprio o con il supporto di altri, alla produzione di vini spumanti. Va detto che sulla cultura delle bollicine c'è ancora molto da lavorare, in particolare sulla loro identità, troppo spesso confuse fra loro, troppo spesso riferite a sproposito.La generalizzazione che spesso devono subire i vini spumanti, spesso serviti in modo inadatto, come aperitivi generici nei banchetti o come vino da accompagnamento nei dessert, distrattamente serviti come secco o dolce, non aiuta certamente a comprendere meglio il mondo delle bollicine. E nemmeno le differenze qualitative e organolettiche fra i diversi metodi di produzione, nemmeno a dirlo, delle uve con le quali si producono gli spumanti.

Saranno proprio il professor Attilio Scienza, uno dei massimi esperti a livello internazionale di enologia e storia della vita (in Georgia ha scoperto ben 172 varietà mai classificate) e Marco Simonit, goriziano, fondatore della scuola “Potatori d’uva” a fare il punto sulle bollicine italiane e sul loro futuro il 22 maggio a Palazzo Albergati a Bologna durante il convegno “Passato, presente e futuro delle bollicine italiane” (inizio ore 11) organizzato da Arte&Vino. Sia Scienza che Simonit sono stati più volte chiamati a esprimere le proprie competenze sui Colli Euganei, l’uno per il progettpo di zonazione, il secondo collaborando con alcuni produttori per introdurre nuovi sistemi di allevamento della vite.

A Bologna Scienza darà il suo autorevole parere sullo stato di salute delle bollicine italiane. Simonit racconterà i diversi modi di coltivare la vigna nelle varie regioni italiane e di come l’uomo con sapienza e coraggio abbia lavorato la terra e addomesticato la vite dal Nord al Sud, anche nei luoghi più impervi.

I due relatori, insieme al wineconsultant Roberto Gardini e al giornalista e moderatore Davide Oltolini, condurranno alla scoperta delle meraviglie vinicole dell’Italia, raccontando storie di passione, fatica, cultura e tradizione custodite dai produttori vinicoli italiani; storie di uomini e donne che hanno contribuito alla crescita di questo importante comparto. Perché dentro una bottiglia di vino c’è molto di più del risultato di una mera maturazione dell’uva e dei suoi processi chimici: dentro una bottiglia di vino c’è la storia delle persone che quel vino lo hanno realizzato.

Durante la giornata anche momenti di approfondimento con seminari guidati e masterclass. Lo storico palazzo del Seicento considerato tra le più importanti e originali opere architettoniche di tutto il Barocco europeo, dove soggiornarono regnanti, artisti e avventurieri, ospiterà decine di cantine che producono vino bianco spumante per una degustazione senza precedenti.

 Per info e prenotazioni: www.associazionearte-vino.it; associazionearte.vino@gmail.com

 

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RENATO MALAMAN
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RENATO MALAMAN

RENATO MALAMAN

Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo.
Coautore di  numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto" e attualmente dirige la collana "Italia nel piatto" dell'editore Il Poligrafo.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto. Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 111 paesi del mondo. Fa parte del Gist, associazione della stampa turistica di cui ha ricoperto la carica di delegato regionale e consigliere nazionale. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau.

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