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Uno strumento nuovo, che interagisce col web,
con 2420 soste segnalate su tutto il territorio italiano.
Dopo
23 anni di Guida Critica Golosa, per il secondo anno torna il Gatti Massobrio, taccuino dei ristoranti d’Italia (Comunica
Edizioni; euro 19,50) che segnala, recensendole con uno dei consueti simboli
(dal faccino normale alla corona radiosa) le 2420 migliori soste italiane secondo Paolo Massobrio, Marco Gatti e uno staff di 80 collaboratori
sparsi su tutto il territorio nazionale.
Ristoranti, trattorie, pizzerie, aziende
agrituristiche e locali di tendenza dove fermarsi a mangiare, e oltre 170 segnalazioni minori; insomma un
taccuino di appunti preziosi per fare una sosta piena di soddisfazione. Questa
guida inoltre interagisce anche col web: ogni regione reca un QR code che porta
alle pagine corrispondenti sul portale www.ilgolosario.it,
aggiornate in tempo reale.
Per
ogni locale una breve descrizione dell’atmosfera e della storia del locale,
l’elenco dei piatti che hanno colpito di più gli ispettori. A seguire una serie
di informazioni sul locale, che spaziano dalla possibilità di pernottamento
alla presenza di un posteggio, dall’accoglienza degli animali alla presenza di
una SPA, dai tavoli all’aperto alla possibilità di accogliere un animale fino
all’icona che indica il locale aperto alla domenica sera. Le tipologie di
classificazione dei locali sono: ristoranti,
trattorie di lusso, trattorie veraci, agriturismi, pizzerie con la specificità
dei locali polifunzionali e dei negozi con ristoro.
Il
massimo riconoscimento attribuito è la Corona
Radiosa. In tutto il Taccuino sono 256 (elenco completo a questo
link), seguiti dai Faccini
Radiosi a quota 450 (elenco
completo a questo
link).
Tra
le new entry dell’ edizione 2017, sono poi 64 i ristoranti che hanno conquistato
la Corona (clicca
qui per scaricare l’elenco completo) e 129 quelli che hanno ottenuto il Faccino Radioso (clicca
qui per scaricare l’elenco completo).
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981