VENDITA ONLINE DI AMARONE
E DEI MIGLIORI VINI ITALIANI
ACQUISTA ONLINE
Per un ristorante di successo, da 42 anni sulla cresta dell’onda, con una
schiera di clienti fidati, la celebrazione migliore non poteva essere che una
cena con grandi piatti (tutti a base di tonno, che piaceva tanto a Veronelli) e
di grandi vini come quelli di una grande Casa come Castello Banfi di
Montalcino.
La storia de “La Caprese” di Mozzo va di pari passo con la crescita della
ristorazione in provincia di Bergamo, dove oggi si contano numerosi locali di
grande livello, insigniti anche del riconoscimento delle Stelle Michelin.
Ebbene, la cucina di Bruno Federico e il suo locale di Mozzo hanno
rappresentato per tanti giovani ristoratori un modello da imitare. Un modello
anche nell’impegno associativo perché Bruno Federico, sommelier professionista,
è stato delegato Ais di Bergamo per 10 anni nonché rappresentante dei
ristoratori di Ascom-Fipe. E’ anche collaboratore di riviste, prima “Lombardia
a Tavola” poi “Italia a Tavola”.
Esperto di pesce come pochi, mette nei suoi piatti la storia dei sapori
isolani di Capri. Così, il tonno crudo è marinato in modo tale che ti rendi
conto di non averlo mai assaggiato così gustoso e appagante. E che dire della
“Ventresca di tonno con fagioli e pomodoro”? Due ottimi antipasti,sublimati
dalle bollicine del Cuvée Aurora Alta Langa Brut 2013 Villa Banfi. Sono seguiti i fusilli caserecci con ragù di
tonno, abbinati a Cuvée Alta Langa Rosé 2013 Villa Banfi. Non è stato
dimenticato il piatto più gradito a Veronelli, “Tonno con cipolle rosse di
Tropea e vino rosso”: sia nella preparazione che nell’abbinamento è stato usato
il Brunello di Montalcino Castello Banfi 2011. Per la nota azienda vitivinicola
erano presenti l’area manager Roberto Duranti e l’agente di zona Mario
Fumagalli. Il brindisi finale con Rosa
Regale Brachetto d’Acqui Docg Banfi, brioso al punto giusto, che Castello Banfi
produce nella sua Tenuta piemontese di Strevi.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981