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BIRRIFICIO MASPY, LA BIRRA ARTIGIANALE ALLE CASTAGNE NASCE SULLE PREALPI OROBICHE

BIRRIFICIO MASPY, LA BIRRA ARTIGIANALE ALLE CASTAGNE NASCE SULLE PREALPI OROBICHE

Ultima nata nel mondo birrario bergamasco è la “Birra Biligòcia”. Ci hanno pensato Miriam Foli e Maurizio Pirovano, titolari del Birrificio Maspy di Ponte San Pietro. Verrà presentata ufficialmente domenica 31 gennaio a Casale di Albino (Bg) nell’ambito della 27.a Sagra dei Biligòcc organizzata in Valle del Lujo dal Gruppo culturale Amici di Casale.


La birra Biligòcia – che si aggiunge alle sei già in produzione al Birrificio Maspy – è una ambrata , stagionale, realizzata con i tradizionali biligòcc (castagne) della Valle del Lujo. Come da tradizione, le castagne della valle del Lujo vengono fatte essiccare con il fumo per 40 giorni. Vengono poste su un graticcio di legno collocato nei sottotetti delle case degli abitanti della zona e essiccate con il fumo. Dopo l’essiccatura, le castagne vengono bollite a fuoco vivo per tre ore in una grossa caldaia. Al termine vengono passate nell’acqua fredda che conferisce alla buccia il tipico effetto raggrinzito.

Con questo prodotto tradizionale bergamasco è stata preparata la nuova birra che, oltre ad essere presente alla sagra di Casale in bottiglie da 50 cl,  sarà poi degustabile anche alla spina  al Fly Pub in via Gombito a  Bergamo Alta.

 


Queste le altre sei tipologie di birra in produzione al birrificio Maspy di Ponte San Pietro, uno dei primi a sorgere in Bergamasca (fondato nel 2007): Miriam birra bionda a bassa fermentazione; Francy birra ambrata a bassa fermentazione; Ilary birra weiss; Inga birra scura a bassa fermentazione; Melita birra ambrata a bassa fermentazione al miele di tiglio; Georgia birra rossa doppio malto alta fermentazione ipa.

 

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Roberto Vitali
Birrificio maspy, la birra artigianale alle castagne nasce sulle prealpi orobiche

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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