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DALLE MARCHE LA PROPOSTA ITALIANA DI UNA RETE PER LO STOCCAFISSO, CIBO DELLA TRADIZIONE

DALLE MARCHE LA PROPOSTA ITALIANA DI UNA RETE PER LO STOCCAFISSO, CIBO DELLA TRADIZIONE

Evento unico nel panorama gastronomico italiano, Stoccafisso senza frontiere chiude ogni anno la “tre giorni” di Tipicità, il Festival del made in Marche che si svolge a Fermo. Negli scorsi anni l’iniziativa ha registrato la presenza di rappresentanti norvegesi, a suggellare il forte legame esistente con il “grande nord”, la terra dalla quale lo stoccafisso inizia il suo lungo cammino verso le cucine e le tavole mediterranee. L’appuntamento è stato rispettato anche in questa edizione, con un collegamento in teleconferenza di Andrea Vergari, dell’International Stockfish Society, con Tor-Arne Andreassen, sindaco dell’isola di Røst, nell’arcipelago delle Isole Lofoten.

Declinato nelle sue numerose varianti regionali esistenti nel Bel Paese, il succulento merluzzo artico ha dato vita, per l’undicesima volta, a quello che è ormai considerato un vero e proprio Giro d’Italia dello Stocco che, fin dalla sua nascita, ha assunto la fisionomia di un autentico “evento nell’evento”.

Al di là del piacere di degustare il prelibato pesce scandinavo, Stoccafisso senza frontiere ha rappresentato l’occasione per un confronto costruttivo tra le diverse realtà associative aderenti alla manifestazione, che ha dato luogo alla proposta di costituzione di una Rete italiana dello stoccafisso, un’iniziativa che presenta interessanti risvolti storici, culturali, sociali e di costume, oltreché, naturalmente, gastronomici.

L’idea è di Andrea Vergari, Gran Maestro della Vulnerabile Confraternita dello Stofìss dei Frati di Rovereto: “Stoccafisso senza frontiere si è rivelato l'appuntamento "epicentro" per tutta l'Italia. Le scosse di energia positiva partono puntuali, ogni anno, dal “punto Fermo” di Tipicità e nell'ultima edizione il desiderio di fare rete è stato unanime. Ben nove confraternite italiane si sono confrontate a tavola e il collegamento Skype con le isole Lofoten ha consentito a tutti i commensali di ricordare la provenienza dello stoccafisso: un mare incontaminato, con una natura pronta a conservarlo”.

“Fare rete – ha aggiunto Vergari - significa creare i presupposti affinché sia sempre possibile portare a tavola la cultura dello stoccafisso che, partito dalla lontana Norvegia, trova nelle regioni italiane elementi per trasformarsi in tipicità enogastronomiche differenti, ma ben rappresentative del territorio in cui hanno dato vita a ricette tradizionali. Una Rete italiana dello stoccafisso consentirà di “pescare” nel mare della tradizione e della storia, facendo emergere punti di contatto tra le diverse realtà, come la sua diffusione tra le popolazioni povere o il suo utilizzo nei giorni di magro”.

“Ma c'è di più! Lo stoccafisso sta diventando un “cibo esempio” per la sua salubrità ed è necessario diffondere tra i giovani la sua cultura e la conoscenza per prepararlo” ha puntualizzato il Gran Maestro, aggiungendo: “L’edizione del prossimo anno di Tipicità, quella del 25°, sarà l'occasione per organizzare un meeting internazionale sullo stoccafisso, all’interno del quale tutte le regioni avranno la possibilità di raccontare la propria tipicità sul territorio e come questa viene difesa e promossa. Il tutto al fine di annodare insieme la Rete italiana dello stoccafisso, con spunti di riflessione e comunione d’intenti da nord a sud!”.

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Roberto Vitali
Dalle marche la proposta italiana di una rete per lo stoccafisso, cibo della tradizione

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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