Goloso e Curioso
GARA TRA RISOTTI IN VISTA DEL TROFEO SALERA

GARA TRA RISOTTI IN VISTA DEL TROFEO SALERA

In un risotto preparato come si deve, cioè al meglio, vale  più la bravura dello chef o la qualità del riso messo in pentola?  Salomonicamente dividiamo il merito a metà: 50 per cento dipende dall’abilità del cuoco, 50 per cento dalla qualità del riso, fermo restando che deve essere di qualità anche un riso bollito e condito solo con un filo di buon olio extravergine d’oliva. La materia prima buona è fondamentale per qualunque piatto, è ovvio.


Diventato ancor più noto per aver vinto lo scorso anno il “Trofeo Salera” (la gara tra cuochi professionisti per il miglior risotto, che si svolge a settembre a Cascina Reale di Garlasco in Oltrepò Pavese), il ristorante Locanda della Corte di Alzano Lombardo  (Bg) propone tra le sue specialità anche ottimi risotti, tanto è vero che – con il proposito di rivincere a settembre il Trofeo Salera – ha organizzata una serata tutta dedicata al riso, invitando i suoi clienti a scegliere, tra i tre proposti, quello che più è piaciuto e avrà quindi maggiori probabilità di rivincere il Trofeo Salera.


Questi i tre risotti proposti  dallo chef Flavio Mazzilli e dal suo valido allievo e aiuto Mirko Miraglia, arrivato qui per uno stage mentre frequentava la scuola alberghiera e rimasto qui a far ancora più grande questa Locanda della Corte:  tortino di risotto Venere con gambero rosso Mazara del Vallo; risotto all’Asiago dop 16 mesi con croccantino di carciofo; risotto meneghino (pistilli di zafferano, osso buco con midollo, acciughe sciolte). Inutile dire che per tutti e tre i risotti è stato usato Riso Salera.  Ha vinto quello di qualità Vero Arborio, arricchito con formaggio Asiago e croccantini di carciofo.  

                                     

La Tenuta La Reale (qualcosa come 200 ettari di risaie nel Parco del Ticino) è di proprietà della famiglia Salera di Martinengo (Bg) e si sta affermando come una delle migliori realtà nella produzione di riso. Maria e Giancarlo Salera stanno passando il testimone ai figli Pierluigi e Ilaria. Una azienda agricola famigliare con proprietà sia a Martinengo dal 1971 sia a Garlasco dal 2000. Oltre a ottime qualità di riso in Oltrepò, Salera produce nel Bergamasco farine di mais, una serie di cereali e alcuni prodotti di trasformazione (biscottini di riso o riso-mais).


La location della Locanda della Corte è certamente molto suggestiva. Una corte del secolo XVII che faceva parte della residenza dei conti Barzizza, con chiostro colonnato, resto di un antico convento. Il ristorante è ricavato in quattro splendide sale di varia metratura, con volte originali in mattoni a vista. Una novantina i coperti in totale, molto comodi e distanziati. Nella bella stagione possibilità di usare la monumentale corte.


L’iniziativa di ricavare qui – nel centro storico di Alzano Lombardo - un ristorante degno di ogni attenzione è di Flavio Mazzilli, già docente di istituto alberghiero. Il suo entusiasmo ha contagiato la famiglia, dalla moglie Terry, al figlio Omar (un sommelier davvero preparato, oltre che appassionato) e la figlia Laura, brava nelle pubbliche relazioni.


Alla “Locanda della Corte” di Alzano Lombardo, all'inizio della Valle Seriana, si riscoprono i piatti tipici della tradizione lombarda e italiana in un ambiente elegante e familiare. Flavio Mazzilli è cuoco esperto e mette a frutto tutta la sua esperienza. Tra i piatti che qui vanno forte, il “tondo oro allo strachitunt” (un raviolo artigianale arricchito da una fonduta di formaggio locale, lo strachitunt appunto), senza dimenticare il risotto con gorgonzola dolce e radicchio trevisano. La Locanda della famiglia Mazzilli è nata nel 2006 e si è fatta conoscere subito per la qualità delle sue carni, cucinate a regola d’arte, a vista, sul braciere del camino secentesco. Si può scegliere tra le migliori carni al mondo, dalla succulenta Fiorentina di Black Angus alla Fassona piemontese, dalla Chianina alla Cinta senese, oltre a costolette d’agnello, filetti e costate di cavallo.

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Roberto Vitali
Gara tra risotti in vista del trofeo salera

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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