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Un incremento dell’11,7% delle
produzioni Docg. Una crescita del 9% di quelle Doc. E una vendemmia
caratterizzata dalla decisione coraggiosa di puntare su un livello
qualitativo al top. Tutto questo per concentrare la produzione in un’annata
destinata a essere ricordata per l’alta qualità espressa. È questa
la cornice nell’ambito della quale la Collettiva lombarda si prepara a sbarcare
alla 50ª edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei
distillati che si terrà a Verona dal 10 al 13 aprile. Anche quest’anno
il Padiglione Lombardia, ospitato nel “salotto buono” della fiera al secondo
piano del PalaExpo, sarà infatti tra quelli con i livelli di partecipazione più
alti, con circa 200 aziende presenti e oltre mille etichette in
degustazione.Una presenza caratterizzata dalla scelta sempre più
netta dei vitivinicoltori lombardi di procedere sulla strada della qualità. Nel
2015, infatti, la quota di vini a Denominazione d’origine sulla produzione
lombarda ha raggiunto il dato record del 54,9% tra Docg e Doc. E, se si
considerano anche le produzioni di Igt, la quota di vini lombardi a
Denominazione di qualità sfiora il 90%, contro una media nazionale del 75%
(dato Istat per il 2014), per un totale di 1,15 milioni di ettolitri di vino
(pari a 153 milioni di bottiglie potenziali).
Uno sforzo coinciso non a caso con
l’anno di Expo Milano 2015, che ha messo la Lombardia al centro della scena
internazionale. “La Lombardia è la prima regione agricola italiana e la
seconda a livello europeo, apprezzata sul mercato nazionale e internazionale
per la qualità dei suoi prodotti, che rappresentano al meglio l’incontro fra
tradizione e innovazione”, ha spiegato il Presidente della Regione, Roberto
Maroni. “Noi lavoriamo per tutelare le nostre produzioni dalla
contraffazione alimentare, perché l’Italian sounding - il consumo di prodotti
che sembrano italiani ma che non lo sono - crea danni alla salute e
all’economia”, ha proseguito Maroni. “Sosteniamo
inoltre i giovani che vogliono impegnarsi in questo settore e le aziende che
puntano ai mercati internazionali. Lo abbiamo fatto durante Expo Milano 2015,
organizzando incontri business to business a Pianeta Lombardia, lo faremo a
Vinitaly nel Padiglione Lombardia con il supporto di Unioncamere. Poiché il 29
maggio si apre l’anno del turismo in Lombardia, anche questa sarà una grande
opportunità per valorizzare l’enogastronomia dei nostri territori”.
IL RUOLO DEI
GIOVANI – Tra i
principali protagonisti di questa tendenza, che si conferma anno dopo anno,
sono senz’altro le nuove generazioni. Rilevando aziende di famiglia o ponendosi
alla guida di nuove start up, i giovani hanno infatti introdotto e rafforzato
nel mondo vitivinicolo regionale l’utilizzo in vigna e in cantina di modalità
produttive più avanzate e sostenibili, per ottenere vini in linea con le
richieste non solo del mercato nazionale, ma anche di quelli esteri. La loro
presenza in azienda è testimoniata dai numeri: in Lombardia quasi un’impresa
vitivinicola su sette (13,2%) è guidata da giovani. Ma l’impatto positivo
sulla produzione è ancora più ampio, e riguarda anche i tanti i casi in cui il
passaggio di consegne tra una generazione e l’altra è già in atto anche se non
è ancora stato formalizzato dal punto di vista societario.
A sostenere
questo processo sono anche le misure ad hoc varate da Regione Lombardia, che
nell’ultimo Programma di Sviluppo Rurale (PSR) ha promosso con interventi
concreti l’insediamento dei giovani in agricoltura, destinando al solo comparto
vitivinicolo circa quattro milioni di euro. “I giovani da alcuni anni guardano con interesse
all’agricoltura”, ha dichiarato l’Assessore all’Agricoltura di Regione
Lombardia, Gianni Fava “e la sfida sarà, per favorire un
ricambio generazionale ancora complesso nelle sue dinamiche, fare in modo che
migliori il reddito delle imprese agricole. Se riusciremo a fare in modo che i
mercati, interno e internazionale, premino la qualità delle produzioni, così
come negli ultimi anni è avvenuto nel mondo del vino, riusciremo a garantire un
futuro al Made in Italy”.“Oggi a Milano”, ha proseguito Fava, “presentiamo
la 50ª edizione di Vinitaly, manifestazione proiettata ai prossimi 50 anni, con
un tributo a tre giovani imprenditrici: Diletta Cavalleri, produttrice di vino
in Franciacorta, Cristina Cerri dell’azienda agricola Travaglino in Oltrepò
Pavese, Claudia Crippa dell’azienda agricola Le Coste, nel comprensorio
dell’Igt Terre Lariane. Rappresentano a diverse latitudini il futuro della
vitivinicoltura lombarda di qualità e saranno fra le 200 aziende che esporranno
alla rassegna di Verona”.
IL SUCCESSO SUI MERCATI ESTERI – Un futuro che, per le
oltre tremila aziende vitivinicole presenti in Lombardia, va nel segno di una
diffusione sempre più ampia sui mercati esteri. Tra il 2010 e il 2015 il
valore dell’export dei vini lombardi è infatti cresciuto del 20%,
arrivando a quota 255 milioni di euro.
Proprio per promuovere ulteriormente
le esportazioni quest’anno il Padiglione Lombardia, realizzato e finanziato in
Accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, proporrà un’importante
novità: una Sala degustazione da oltre 30 posti destinata in primo luogo ad
accogliere le delegazioni di buyer stranieri. “Oggi che la sfida si
gioca più che mai sui mercati internazionali, il nostro obiettivo è quello di
sostenere i produttori favorendo il loro incontro con i clienti stranieri”,
ha spiegato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere
Lombardia.
“Negli ultimi anni sono stati
raggiunti dei risultati considerevoli, ma il patrimonio ineguagliabile sia in
termini di varietà sia in termini di qualità su cui può contare la Lombardia
garantisce ampi margini di crescita. Siamo la regione con maggiore possibilità
di scelta in Italia, con spumanti di fama internazionale, passiti da
meditazione, grandi rossi eroici di montagna, bianchi eleganti, rosati
dall’incomparabile fascino, bianchi e rossi fermi e frizzanti, oltre a varie
produzioni di nicchia di inestimabile valore”,
ha proseguito Auricchio. “Per questo dobbiamo coltivare l’ambizione di fare
del vino un fattore riconosciuto di eccellenza per la nostra Regione, al pari
di moda e design”.
L’IMPEGNO COMUNE DEI CONSORZI – È con questo
obiettivo che il Padiglione Lombardia proporrà un fitto calendario di incontri
e degustazioni per buyer, operatori e giornalisti che vorranno conoscere meglio
la variegata offerta dei vini lombardi. Una serie di iniziative frutto della
collaborazione tra la Regione Lombardia, il Sistema camerale lombardo e i
Consorzi di tutela dei vini lombardi, i quali più che mai quest’anno sono stati
capaci di unire le forze per un impegno comune. Saranno soprattutto loro a
valorizzare un sistema regionale che, pur contribuendo solamente per il 3% in
termini di volumi alla produzione nazionale, copre ben l’8% delle
Denominazioni di qualità: 5 Docg, 22 Doc, 15 Igt, tutte frutto della
varietà di ambienti, di clima e terroir che caratterizzano la Lombardia.
Una terra di grandi laghi, colline e montagne, che quest’anno sarà
perfettamente rappresentata a Vinitaly 2016 da Consorzio Franciacorta,
Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese,
Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre
Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi ed
Ente Vini Bresciani (per Montenetto, Botticino, San Martino della Battaglia e
Cellatica).
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981