IAN D’AGATA A VALCALEPIO EN PRIMEUR: IL SUCCESSO È
GIA’ QUI, LA VALCALEPIO PIU’ DI ALTRE ZONE ITALIANE HA TANTE
FRECCE AL SUO ARCO
La terza edizione di Valcalepio En Primeur si conclude con un grande
successo di qualità e di numeri. Nelle sale della Tenuta del
Castello di Grumello del Monte (Bergamo), sede della manifestazione giunta alla terza
edizione, Ian D’Agata - grande esperto di vino, consulente scientifico
di Vinitaly International e Direttore di Vinitaly International
Academy; nominato nel 2016 uno degli otto più importanti wine
writer al mondo, docente di Storia e Cultura del vino al
Master Program in Food Science della New York University, già Contributing
Editor di Decanter ora senior Editor e Head of Development for Europe
and Asia di Vinous, una delle più importanti testate di settore al
mondo, con abbonati in ben 85 paesi - ha sottolineato quali e quante
sono le potenzialità della Valcalepio, zona vitivinicola in grandissima
crescita per livello qualitativo e impegno costante nella produzione di
ottimi vini. Sebbene si tratti di un’area non particolarmente
estesa - ricordiamo che si allunga dall’Adda all’Oglio - le locali
composizioni del suolo distinguono le diverse sfumature del
Valcalepio differenziandole, pur rimanendo fedeli al disciplinare che
prevede l’uso di due vitigni diffusi come Cabernet Sauvignon e Merlot.
Le percentuali variabili dell'uno o dell’altro caratterizzano
quindi vini e riserve, li identificano e
riconducono alla zona di produzione. La particolare vocazione
della zona per queste due cultivar fa si che i vini prodotti
in Valcalepio siano unici, perché diversi da ogni altro taglio di
questo tipo, grazie alla particolarità del terreno. Altro importante
punto di forza i vitigni autoctoni, primo fra tutti il Moscato di
Scanzo, esistente solo ed esclusivamente nella provincia di
Bergamo. Ancora una volta, la diversità del terreno porta ad una
caratterizzazione di questo vino, prodotto in poche migliaia di
bottiglie . E poi ancora Merera, vitigno che è importante
recuperare per fare un vino unico, varietà presente praticamente
solo qui; Franconia già vinificato in molte cantine. E poi i
bianchi, interessanti anch’essi: il blend Chardonnay e Pinot Grigio,
non così usuale, che qui dà ottimi risultati. Creare addirittura
sottozone di Valcalepio e Valcalepio Passito è possibile grazie
alle importanti differenze nelle formazioni geologiche che
contraddistinguono il suolo di questo territorio.
La degustazione en primeur ha messo in luce le diverse sfaccettature
della vendemmia 2016: interessanti gli assaggi fatti all'interno della
barricaia del Castello, per gli esperti intervenuti un
panorama delle diverse sottozone di produzione da Pontida al lago di
Iseo. Un ventaglio di tipicità, proprio quella menzionata dal
relatore, che ha messo in rilievo il grande lavoro qualitativo che
in Valcalepio è stato avviato da qualche anno. I vini pronti, degustati
nella seconda parte della serata hanno stupito per cura e
qualità.
E' importante che il vino contenga un messaggio: chi apre una
bottiglia, anche a distanza di tempo, deve essere subito investito
dai ricordi di ciò che di bello ha visto. Nella fascia di produzione
del Valcalepio numerosi sono i percorsi di arte, magnifici: dal tempio
romanico a pianta circolare di San Tomè ad Almenno all'Oratorio
dei Suardi affrescato da Lorenzo Lotto a Trescore Balneario. Far
conoscere la bellezza di una terra attraverso il suo ottimo vino è
l'invito più coinvolgente a ritornare, per assaggiare e visitare.
Ricordiamo le cantine presenti: Tenuta Castello di Grumello, Tenuta Le
Mojole, Cascina del Bosco, Le Corne, Caminella, Pecis, Magri, La
Rocchetta, Medolago Albani, La Collina, Sant’Egidio, Tosca.
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