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Borgonato in Franciacorta - Da stamani si
vendemmia nei 500 ettari di vigneto della Guido Berlucchi. Cinquanta
raccoglitori sono al momento impegnati nella vigna denominata Quindicipiò a
Borgonato. I grappoli di Pinot nero, sistemati in cassette, stanno raggiungendo
velocemente la vicina cantina di vinificazione per la spremitura qualitativa e
la successiva fermentazione.
Arturo Ziliani, enologo e amministratore delegato
dell’azienda, commenta così l’annata: «Le elevate temperature d’inizio
primavera avevano portato a un germogliamento precoce delle uve, seguito però da
oggettive difficoltà per le abbondanti precipitazioni di fine maggio e giugno.
La vigna è stata in alcuni casi attaccata dalla peronospora, patologia che
determina un calo quantitativo: i grappoli che non arriveranno a maturazione non
saranno quindi vendemmiati. Abbiamo calcolato che questo inconveniente porterà a
una resa inferiore del 20 per cento rispetto alle annate precedenti: è
un’eventualità contemplabile quando si sceglie, come abbiamo fatto nel 2014, la
via dell’agricoltura biologica. Fortunatamente, un mese di luglio soleggiato ha
aiutato la maturazione delle uve, mentre ad agosto piogge moderate e temperature
fresche – persino un insolito 12 gradi nelle ore notturne - stanno lavorando a
favore della qualità. A oggi, Chardonnay e Pinot nero presentano livelli di
acidità ottimali e profumi vivissimi, “fissati” sulle bucce dalle notti
fresche».
«Ci
aspettiamo maturazioni a scalare», continua Ziliani, «sarà di conseguenza una
vendemmia insolitamente lunga per noi, abituati a completare la raccolta in sole
tre settimane. Per contro, avremo più tempo per gestire al meglio i tempi di
raccolta e il carattere unico delle uve dei singoli vigneti. Insomma, quest’anno
dovremo esercitare l’arte della pazienza, sarà una vendemmia
zen!».
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981