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BERSI SERLINI IN FRANCIACORTA, TRA LE PRIME CANTINE PER STORIA E QUALITA'

BERSI SERLINI IN FRANCIACORTA, TRA LE PRIME CANTINE PER STORIA E QUALITA'

 

La Maison franciacortina Bersi Serlini ha origini nel Medioevo: i monaci di Cluny, della vicina Abbazia di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo, costruirono il fabbricato storico della cantina, una dipendenza agricola e vinicola: grandi muri, costruiti con sassi di campo, con splendide volte a botte e a crociera.


Dopo oltre 700 anni di appartenenza ai monaci, la proprietà passò ai privati e nel 1886 alla famiglia Bersi Serlini. Ampliata nella seconda metà del ‘900 dal nonno, l’avvocato Piero Bersi Serlini, fu poi ristrutturata dal figlio Arturo, che nel 1970 produsse la prima bottiglia di Brut Metodo classico ottenuta da uve di Chardonnay.

Oggi, la Cantina è nelle mani della terza generazione: se ne occupano in prima persona le due figlie di Arturo, Maddalena e Chiara, con il supporto del marito di quest’ultima, Agostino Migliorati, agronomo e direttore commerciale.


Si potrebbe scrivere un libro sulla Bersi Serlini, per le tante caratteristiche della lavorazione in vigna e in cantina che incidono positivamente sui prodotti finali, superbi Franciacorta Docg nelle varie versioni, dal Brut all’Extra Brut, dal Millesimato al Rosé, dal Satèn al Blanc de Blanc.


Qui domina il vitigno Chardonnay nel 90% dei 30 ettari di proprietà. Il resto sono Pinot Nero (per il Rosé), Merlot e Cabernet per una piccola produzione di rosso. Non viene praticato il diserbo, i trattamenti sono ridotti al minimo (anche per la buona ventilazione di questa zona a ridosso dei monti e del lago d’Iseo), l’acqua non manca (l’azienda è proprietaria di un laghetto e quasi tutti i vigneti hanno l’impianto goccia a goccia). L’anidride solforosa è ridotta al minimo possibile, tanto è vero che dal prossimo anno la Bersi Serlini si potrà fregiare del regime biologico. Entro pochi mesi sarà pronto anche un Franciacorta docg Vegano.


La produzione si assesta ogni anno tra le 170 e le 200 mila bottiglie. «Ne potremmo produrre di più – afferma Agostino Migliorati – ma vogliamo per ora rimanere su queste cifre ancora gestibili per arrivare all’alta qualità che ci contraddistingue. Non compriamo uva, usiamo solo la nostra e quando non è bellissima la vendiamo. Non abbiamo giropallet e anche questo è significativo del nostro modo di lavorare: remuage tutto a mano».


Nel 2005 la vasta sede aziendale è stata ristrutturata per ospitare visite guidate, degustazioni, aperitivi rinforzati, pranzi, cene, eventi di ogni tipo. La possibilità di ricevere spazia dalle 8 alle 350 persone.

Sono tornato a visitare la Bersi Serlini dopo qualche anno e ne ho direttamente constatato i progressi, sia nei freschi e seducenti Franciacorta sia nella ambientazione architettonica che permette numerose eleganti soluzioni di accoglienza e servizio.


Sono tornato a Provaglio d’Iseo insieme a un gruppo di intenditori e appassionati di buon vino guidati da Karmen e Giancarlo Colombo della agenzia Erreci sas con sede a Correzzana (Monza Brianza). La Erreci è una importante agenzia di distribuzione di vini e liquori, che si avvale di una decina di venditori che coprono una vasta area di clientela (in genere pubblici esercizi e enoteche) che comprende la città e la provincia di Milano, la provincia di Monza Brianza e anche quella di Lodi.


Alla ricerca di una buona azienda di Franciacorta da aggiungere a quelle già nel suo listino vendita, la Erreci ha chiuso un accordo con la Bersi Serlini, ragion per cui i venditori e alcuni clienti primari sono stati accompagnati in una interessante visita-degustazione nella azienda di Provaglio d’Iseo. Inutile aggiungere che l’esperienza è stata entusiasmante.


Tra i principali clienti di Erreci partecipanti alla visita i titolari delle enoteche Incontri Divini di Seregno, Muneratti di Paderno Dugnano, Degustibus di Seveso, il ristorante San Glicerio di Milano, La Locanda dei Sapori di Borghetto Lodigiano e il Penta Bar di Paullo.

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Roberto Vitali
Bersi serlini in franciacorta, tra le prime cantine per storia e qualita'

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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