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Debutterà a Vinitaly, in programma a
Verona dal 10 al 13 aprile, il nuovo Millesimato di casa
Berlucchi.
Il Franciacorta rappresenta l’ampliamento della linea
’61 - composta da Brut, Satèn e Rosé – la collezione che porta nel nome l’anno
di nascita del primo Franciacorta, creato nel 1961 nelle secolari cantine
Berlucchi.
Berlucchi ’61 Nature è nato
nel 2009, dopo una vendemmia particolarmente felice; le sue uve arrivano da
quattro vigneti di proprietà situati tra Corte Franca e Provaglio d’Iseo che,
con 15 anni di età, sono ormai maturi per dare uve da
Millesimato.
La cuvée è composta da
Chardonnay (80%) e Pinot Nero (20%), affinata sui lieviti almeno 5 anni e
proposta in versione Nature, ossia priva di sciroppo di dosaggio: una decisione
audace quella di Arturo Ziliani, AD ed enologo Berlucchi.
«Berlucchi ’61 Nature
Millesimato incarna la più pura espressione
del territorio», racconta
Ziliani, «unisce infatti
la carnosità dello Chardonnay alla mineralità del Pinot Nero. Non solo: essendo
proposto
senza il beneficio dello sciroppo di
dosaggio, ne descrive anche l’anima più vera, schietta».
Un Franciacorta da provare a tutto pasto, secondo il suo
creatore: «La componente
olfattiva, molto complessa, insieme alla verticalità e alla persistenza, ne
fanno un Millesimato dallo stupefacente equilibrio dinamico, che può accompagnare
piatti ricchi e importanti come quelli proposti dal grande chef Anthony Genovese
al ristorante Il Pagliaccio».
Berlucchi ’61 Nature 2009 sarà disponibile da inizio
aprile in enoteche e ristoranti selezionati; il prezzo orientativo in enoteca
del formato bottiglia sarà di 29 euro.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981