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IL FRANCIACORTA DOSAGE ZERO NOIR 2006 DI CA’ DEL BOSCO, RARITA’ DA COLLEZIONE

IL FRANCIACORTA DOSAGE ZERO NOIR 2006 DI CA’ DEL BOSCO, RARITA’ DA COLLEZIONE

 

Ho avuto il piacere di assaggiare in anteprima il Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2006 che nei prossimi giorni Cà del Bosco renderà disponibile nelle migliori enoteche e ristoranti.

«La vendemmia – ricorda Maurizio Zanella, patron di Cà del Bosco e presidente del Consorzio Franciacorta - è iniziata il 21 agosto 2006 col sole e ci ha permesso di raccogliere uve con risultati qualitativi di autentica eccellenza. Un millesimo espressione della calura di luglio e della freschezza di agosto, con basse rese ed un equilibrio fantastico».

Spiace che le rese siano state basse, perchè saranno più pochi i fortunati che potranno assaggiare e degustare questo Franciacorta fantastico, prodotto in quantità limitate. Già di per sé trovare un Franciacorta che usi in purezza il Pinot Nero è caso raro, visto che in questa terra tra Brescia e il lago d’Iseo la tradizione ha piantumato molto più Chardonnay. Il Pinot Nero, però, sempre difficile da domare, rimane un assaggio e un confronto che tutti gli intenditori vorrebbero fare.

 

Il Dosage Zéro Noir 2006 sfoggia tutte le caratteristiche di questo millesimo, in cui una primavera fresca e un’estate torrida hanno creato un perfetto equilibrio tra mineralità e frutto maturo. Un Franciacorta dai profumi particolarmente intensi e fragranti, capace di esprimere potenza e al tempo stesso freschezza, che si fondono in una straordinaria vinosità.

 

L’idea di elaborare in purezza il vitigno Pinot Nero ha le sue origini nel 1980, quando Maurizio Zanella e André Dubois, intuendone il potenziale, concepirono il primo Franciacorta realizzato al 100% con uve Pinot Nero: il “Brut Pinot Nero”. Pochi ebbero l’opportunità di acquistarlo. Il Dosage Zéro Noir ne raccoglie l’eredità, entrando a far parte a pieno diritto della Vintage Collection. Il Dosage Zéro Noir è un Franciacorta che rende onore alla tradizione di Ca’ del Bosco e ne tramanda i valori.

 

Il Dosage Zéro Noir 2006 è il frutto della ricerca dell’eccellenza, sia in vigna che in cantina. I vini base sono stati ottenuti esclusivamente da mosti di primissima spremitura. La fermentazione alcolica è avvenuta in piccole botti di rovere, ottenute da legni selezionati e stagionati per almeno 3 anni. Qui il vino è rimasto sui propri lieviti per altri 6 mesi, svolgendovi anche la fermentazione malolattica. Nessun compromesso, nessuna concessione: solo il vino delle migliori botti, dei 25 vini base di origine, è stato spillato per dare origine al Dosage Zéro Noir 2006. Una coppia di serbatoi volanti lo hanno trasferito, per gravità, dalle barrique al serbatoio di assemblaggio. Un lunghissimo affinamento a contatto con i lieviti, che si è protratto per più di 8 anni, ne ha determinato il profilo unico. Un Franciacorta assoluto.

Il dégorgement è avvenuto in assenza di ossigeno, utilizzando un sistema unico al mondo, ideato e brevettato da Ca’ del Bosco. Questo evita shock ossidativi e ulteriori aggiunte di solfiti. Rende i Franciacorta Cà del Bosco più puri, più gradevoli e più longevi. Infine ogni bottiglia confezionata viene marcata in modo univoco, per garantirne la tracciabilità.

 

Roberto Vitali

 

 

 

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Il franciacorta dosage zero noir 2006 di ca’ del bosco, rarita’ da collezione

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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