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LIVON: IL BRAIDE ALTE AMBASCIATORE DEL COLLIO

LIVON: IL BRAIDE ALTE AMBASCIATORE DEL COLLIO

Tanti i traguardi raggiunti dal vino simbolo dell’azienda di Dolegnano

 

Rappresentano una vera eccellenza del made in Italy e portano il nome del Collio oltre i confini nazionali. Sono i vini Livon, prodotti che le principali compagnie aeree e di navigazione internazionali, come Emirates, Brussels Airlines e Viking Line, hanno selezionato per le loro carte dei vini.

 Tante referenze di altissima qualità che l’azienda friulana, guidata da Tonino e Valneo, esporta nei principali mercati esteri. Ma il vino del cuore della famiglia Livon è certamente il Braide Alte, realizzato con le uve provenienti dal vigneto ubicato nel Collio in Località Ruttars nel Comune di Dolegna del Collio.

 Un vino che è divenuto negli anni un ambasciatore del territorio, come raccontano i successi e i massimi riconoscimenti ottenuti: il BRAIDE ALTE 2013 ha infatti recentemente conquistato il Tre Bicchieri del GAMBERO ROSSO 2016, i 5 Grappoli di BIBENDA 2016, le 4 Viti di VITAE dell’Associazione Italiana Sommelier. Non solo: il Braide Alte è stato presente al banco d’assaggio del 10 Ottobre a Milano in occasione della presentazione della Guida Essenziale ai Vini D'Italia Doctor Wine 2016 di Daniele Cernilli, da cui ha ottenuto un punteggio di 92/100.  E anche il Merano Wine Festival, in cui Livon è stata selezionata tra le 100 migliori cantine d'Italia, proporrà in degustazione il Braide Alte insignito della Medaglia d'Oro. Un vino che promette bene anche per il futuro: l’annata 2015 si preannuncia infatti di altissimo livello, grazie a condizioni climatiche straordinarie, come non succedeva ormai da vent’anni, con uve che daranno grande struttura ed ottima aromaticità.  Premesse eccellenti, grazie alle quali il Braide Alte si riconfermerà al vertice della produzione aziendale firmata Livon.

Roberto Vitali 

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Roberto Vitali
Livon: il braide alte ambasciatore del collio

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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