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Oltre
la Veuve Clicquot, universalmente nota, c’è un’altra vedova che ha dato il nome
a una Maison produttrice di Champagne, che si sta facendo sempre più conoscere
dal pubblico ben informato e fine conoscitore delle bollicine francesi. Si
chiama Veuve Fourny ed a rappresentarla oggi (la famiglia Fourny è alla quinta
generazione come produttrice di Champagne) sono i fratelli Charles ed Emmanuel
Fourny. L’azienda si trova a Vertus, magnifico territorio classificato come
Premier Cru dello Champagne. Siamo sulle Cote des Blancs, dove le bollicine si
qualificano per una ottimale dose di eleganza e freschezza.
Importato
da circa un anno dalla Enoteca Quattroerre di Torre de’ Roveri, in provincia di Bergamo, lo Champagne
Fourny si è presentato ad una schiera di appassionati buongustai riuniti al
ristorante “La Caprese” di Bruno Federico, a Mozzo (Bg). Una accoppiata vincente tra
la delicata cucina di mare (di Capri, più esattamente) portata in Bergamasca da
ormai 40 anni da Bruno Federico e le fresche bollicine di quattro Champagne
Fourny abbinate prima a ostriche di Bretagna e crudità di pesce spada e tonno
(è stato servito il Brut Nature, un pas dosé molto secco, da veri intenditori)
e successivamente a dei “vermicelli con vongole e porri”, un piatto semplice ma
“verace” della tradizione isolana, abbinato a Gran Réserve Fourny, affinato in
bottiglia minimo 30 mesi, 80% Chardonnay e 20% Pinot Nero.
Il
piatto di pesce ha visto arrivare un trancio di cernia bianca scottato in
padella con cavolfiori croccanti abbinato al Blanc de Blancs Fourny, un Brut
Premier Cru prodotto con sole uve Chardonnay. Alla fine, con il semifreddo agli
agrumi di Sicilia, lo Champagne più fruttato, rotondo ed equilibrato, il Fourny
Extra Dry, per chiudere piacevolmente un pasto tutto molto piacevole.
A
spiegare i piatti e i vini agli attenti commensali ci hanno pensato lo stesso
Bruno Federico (sommelier professionista, già delegato dell’Ais di Bergamo) e
Luca Cornici, sommelier, esperto di vini e promotore della Enoteca Quattroerre
di Torre de’ Roveri (Bg).
Aggiungiamo
per chiudere che i due fratelli Fourny hanno consolidato la storia quasi
bicentenaria dell’azienda dando una svolta alla produzione, soprattutto sotto
il profilo qualitativo, con Emmanuel a ricoprire il ruolo di chef de cave e Charles che si dedica
alla parte commerciale e di comunicazione. Il
motto di Veuve Fourny è “une famille,
un clos, un premier cru”, a sottolineare la tradizione familiare, la
territorialità di Vertus e, appunto, il clos
(vigneto cintato). Si tratta di un piccolissimo vigneto chiuso dentro le
mura della maison e piantato su suolo di puro gesso. Un vigneto che la famiglia
possiede dal XIX secolo e che è intitolato all’antica abbazia di Vertus.
Gli Champagne
della Fourny & Fils, 5 Rue du
Mesnil, 51130 Vertus, sono importati e distribuiti (in esclusiva per la
Lombardia) dalla Quattroerre di Torre de’ Roveri. www.quattroerre.com – www.champagne-veuve-fourny-com
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981