Goloso e Curioso
1 Marzo con il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia: tra le new entry Verde Grano, laboratorio di pasta fresca del Carcere di Monza

1 Marzo con il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia: tra le new entry Verde Grano, laboratorio di pasta fresca del Carcere di Monza

Mercatino Enogastronomico della Certosa

1 Marzo 2015

Dalle 9 alle 18

Via del Monumento, Certosa di Pavia (Pv)

 Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it

Pavia, Febbraio 2015. Domenica 1 Marzo  un nuovo appuntamento ad alto tasso di golosità con il  MEC - Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia: tutto il meglio delle tipicità a filiera corta in una vetrina  che è ormai presenza fissa nell’area antistante uno dei complessi architettonici religiosi più belli d’Italia a pochi chilometri da Pavia.

Squadra vincente non si cambia ma il catalogo delle tipicità presenti continua ad arricchirsi costantemente. Tra i nuovi protagonisti a partire dall’1 Marzo anche Verde Grano , laboratorio di pasta fresca creato all’interno della Casa Circondariale di Monza. Un progetto solidale ed una bella realtà dell’artigianato food: Verde Grano è impegnata  nel reinserimento sociale di persone attualmente in carcere. Nel Laboratorio del Carcere monzese lavorano  come cuochi due detenuti seguiti scrupolosamente dal personale esterno per garantire la massima qualità produttiva. Oltre alla freschezza e alla qualità, i prodotti  Verde Grano offrono lavoro anche a coloro che desiderano riparare e riscattare la propria vita. Ravioli, tagliatelle, tortellini vengono preparati senza coloranti o additivi chimici:  il colore della pasta e i ripieni vengono fatti con il meglio che il mondo dell’agricoltura può offrire. I principi sono rigorosi e semplici: usare solo prodotti di stagione provenienti dalle cascine lombarde e da aziende agricole selezionate. Verde Grano utilizza farine biologiche di grano duro e grano tenero e farine diverse mescolate fra loro come il mais e la farina integrale.

Insieme a Verde Grano nella carta delle eccellenze  enogastronomiche presenti al MEC Salame di Varzi, salami e prosciutti d’oca della Lomellina, vini DOC dell'Oltrepò Pavese e del Monferrato, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, funghi. Non mancheranno inoltre il pane in tutte le sue declinazioni, le offelle di Parona, succhi di frutta e salse, la birra artigianale. Un atlante del gusto che dà appuntamento in un luogo di straordinaria bellezza, gioiello del gotico lombardo quale è la Certosa di Pavia.

Una vetrina per i gioielli food&wine della zona che è anche realtà sempre in movimento: sono infatti previsti per il 2015 appuntamenti sulla strada delle Abbazie a Morimondo e Mirasole e altri in alcuni tra i posti più suggestivi di Lombardia, da Cassinetta di Lugagnano a Torre d’Isola e Chiaravalle.

Eccellenze locali a pochi km da casa in un luogo da non  perdere. La Certosa è infatti uno dei monasteri più celebri e frequentati d'Italia, situato a 8 km da Pavia sulla statale che unisce Milano a Pavia. La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese). Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Iitalia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).

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Simonetta
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Simonetta

Simonetta

Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

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