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In zona Porta Romana, Nonna Domenica è l’indirizzo giusto per chi
ha nostalgia della cucina regionale e vuole ritrovare il calore ed i sapori
della cucina della nonna
26 coperti, la semplicità della cucina di casa, la ricchezza della cucina regionale italiana: Nonna Domenica è questo è molto altro. Nato dall'idea di Fabio Marenco, ristoratore per passione, il locale celebra la tradizione culinaria regionale italiana. Un ristorante piccolo perché l'attenzione al cliente è l'ingrediente di base. Un ambiente curato e particolare con una cucina semplice ed autentica, proprio come quella dei pranzi domenicali a casa della nonna.
Dietro ai fornelli Ilaria che firma piatti tipici dello Stivale. L'idea è basata su tre semplici principi: l'italianità ricca di spunti e ricette speciali; la tradizione: nessun ingrediente lontano dalle cucine delle nostre nonne; lunghe preparazioni: macerazioni, frollature, cotture rappresentate da piatti "lenti" per antonomasia.
Il menù varia spesso e ogni settimana è l’occasione per provare tipicità di una regione, protagonista per 7 giorni con i suoi piatti simboli.
Da gustare, con il pane fatto in casa, l'arancino spaccato con ragù e
accompagnato da culatta scelta, lo sformatino di carote con cuore fondente, il
Frico friulano con cialde di polenta o il Polpo arrosto su crema di patate. Tra
i primi meritano una menzione particolare gli Spatzle allo speck con noci e
salvia, il risotto zucca e crescenza con semi di zucca o gli gnocchi al ragù
bianco di agnello tagliato al coltello con scorzetta di limone e ginepro. Re
indiscusso dei secondi piatti è lo stufato d'asina (ormai una rarità) o, in
alternativa, la dadolata di filetto alla "Salsa Speciale della Nonna"
con patate al forno e zucchine grigliate (chi sceglie questo piatto può
mettersi alla prova e cercare di indovinare l’ingrediente segreto di Nonna
Domenica). E ancora il Brandacujun alla ligure o il carciofo capitolino.
Tra i
dessert meritano una menzione speciale il sabaudo bunet piemontese ed il castagnaccio
all’antica con uvetta, pinoli e rosmarino. Ma non mancano altre dolcezze
tipiche della nostra cucina quali la caprese o il cannolo siciliano.
Un menù che agisce come una madeleine proustiana, che riporta alla memoria sapori e affetti di ognuno di noi. Il tutto accompagnato da una selezione di vini rossi e bianchi scelti con passione tra piccole cantine italiane con una produzione sotto le 100mila bottiglie all’anno.
Nonna Domenica
Via Altaguardia, 16 – Milano
+39.0258317200
http://www.nonnadomenica.it
Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie: i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le persone che lo producono . Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”: il che è profondamente vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.
simonetta.tocchetti@libero.it