Goloso e Curioso
A Morimondo una domenica fragrante di sapori per celebrare il re della tavola  17 Settembre 2017: Festa del Forno Antico

A Morimondo una domenica fragrante di sapori per celebrare il re della tavola 17 Settembre 2017: Festa del Forno Antico

Certosa di Pavia, Settembre 2017. Torna anche quest’anno a Morimondo uno degli eventi più attesi, la Festa del Forno, manifestazione che il borgo alle porte di Milano dedica al pane, cibo che più di ogni altro è simbolo di condivisione. Secondo un vecchio adagio “Il pane è il re della tavola e tutto il resto è solo la corte che lo circonda”.

In programma nella giornata di domenica un pranzo tipicamente milanese il cui ricavato andrà in parte devoluto a “Dopo di noi ANFASS Onlus” di Abbiategrasso e Fondazione “Il Melograno Onlus” senza dimenticare anche le eccellenze food&wine del Pavese ospiti della manifestazione con il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia. Un ricco programma che la pro loco di Morimondo propone a enogastronauti, foodies e golosi grandi e piccini. Nell’arco della giornata si terrà un  Alle 17 laboratorio con il Mago del Pane Marco Bernini che insegnerà a bambini e bambine i segreti per fare i biscotti con la farina di riso. I partecipanti dovranno portare le formine da casa ed i biscotti verranno cotti nel forno comune. In programma nell’arco della giornata anche una dimostrazione dedicata a molitura dei vari tipi di grano (frumento, segale, saraceno e granoturco) e alla selezione delle farine a cura di Grani Asta del Serio.

Una domenica a tutto gusto che nasce da una tradizione che si perde nel tempo: quella che avevano le donne di portare il pane nel forno del paese. Una tradizione ed una consuetudine che resiste ancora in alcuni paesi del Maghreb, per esempio, dove non è inusuale vedere donne e bambini passare per i vicoli della medina con un carico di forme di pane in equilibrio sul capo.

 

Tra gli ospiti non mancheranno il Mercatino degli Hobbisti ed il Mercatino della Certosa di Pavia nella sua veste di vetrina delle eccellenze food&wine del triangolo d'oro del gusto rappresentato da Lomellina, Oltrepo e Pavese. Zona altamente vocata all'enogastronomia con i suoi vini DOC, i salumi e i formaggi.  Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale),  salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione  lomellina. E poi distillati, birre artigianali, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati; farine bio, legumi e semi (lino, zucca, girasole), specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra del vicino Monferrato. Non mancheranno poi i prosciutti ed il paté di fegato d’oca della Lomellina, vini DOC dell' Oltrepo Pavese e del Monferrato, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, funghi, le dolci offelle di Parona, succhi di frutta e salse, pane di farro e frutta secca, integrale, Senatore Cappelli, grano saraceno e riso in purezza. Per i golosi del dolce anche confetture e composte. Patate e per i più coraggiosi cipolle e aglio appena raccolti. Da Mornico Losana poi lo zafferano della fattoria La Robinia.

 

La Pro Loco ha inoltre organizzato un pranzo tradizionale milanese allietato da musica dal vivo:  la partecipazione al pranzo è garantita fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili (costo 20 Euro vino escluso, bambini fino a 6 anni gratis). Per informazioni e dettagli 347 7264448 e 3892784466 mentre le prenotazioni si raccolgono presso gli uffici comunali allo 02. 9496.1941.

 

Un’ occasione per coniugare al piacere del buon cibo quello della  meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo e carico di storia e spiritualità come questo piccolo comune dove storia, bellezza, natura e mangiar sano si incontrano.

 

 

Domenica 17 Settembre 2017

Dalle 10 alle 19

Morimondo (Mi), via XXV Aprile

Ingresso gratuito

Per informazioni 347 7264448 - 3892784466; www.agenziareclam.it; www.prolocomorimondo.eu


 

L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici. Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il piu' antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il "parloir" e la "sala di lavoro" dei monaci. Sul lato sud si affacciano il "calefactorium" (unico locale riscaldato) e il refettorio. L'ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.

 

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Simonetta
A morimondo una domenica fragrante di sapori per celebrare il re della tavola 17 settembre 2017: festa del forno antico

Simonetta

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Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

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