Goloso e Curioso
Domenica slow a Morimondo per la Festa di Sant'Uberto

Domenica slow a Morimondo per la Festa di Sant'Uberto

Domenica 8 Novembre Morimondo celebra la Festa di Sant’Uberto, patrono dei cacciatori. Città slow e tra le rappresentanti lombarde del circuito “I Borghi Più Belli d’Italia”, sede dell’omonima Abbazia, nella seconda domenica di Novembre avrà in cartellone anche un singolare torneo di arco storico in piazza a partire dalle 14,30. Alle 18, poi, gli organizzatori propongono al pubblico presente una degustazione di cinghiale.

Una giornata di festa: tra gli ospiti non mancherà il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia in veste di vetrina delle eccellenze food&wine del triangolo d'oro del gusto rappresentato da Lomellina, Oltrepò e Pavese.

Gusto ed altissima qualità: nella vetrina del MEC foodies e turisti enogastronomici avranno la possibilità di assaggiare un ricchissimo catalogo di tipicità ed eccellenze a chilometro zero, per un’alimentazione sana quale è quella della dieta mediterranea. Patate, cipolle e aglio appena raccolti, funghi, riso del Pavese, succhi di frutta e salse, confetture e composte; da Mornico Losana lo zafferano della fattoria La Robinia.  E poi specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra del vicino Monferrato. Non mancano Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e  salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione  lomellina. Lomellina ancora protagonista tra i banchi del MEC con i prosciutti ed il paté di fegato d’oca da accompagnare a pane di farro e integrale, Senatore Cappelli, grano saraceno e riso in purezza. E ancora distillati, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati. Per i golosi del dolce le offelle di Parona e pane di frutta secca.

Un’ occasione per coniugare al piacere del buon cibo quello della  meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo e carico di storia e spiritualità come l’abbazia di Morimondo, gioiello dell’architettura romanica lombarda.

 

 

MEC sulla strada delle Abbazie

A Morimondo per la Festa di Sant’Uberto

Domenica 8 Novembre 2015

Dalle 10 alle 18

Morimondo (Mi), Corte dei Cistercensi

Ingresso gratuito

Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it; www.prolocomorimondo.eu

 

L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare.Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici.Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il piu' antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il "parloir" e la "sala di lavoro" dei monaci. Sul lato sud si affacciano il "calefactorium" (unico locale riscaldato) e il refettorio. L'ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.

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Simonetta
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Simonetta

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Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

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