Goloso e Curioso
In lungo e in largo con il MEC: domenica 10 Aprile gastronauti a Morimondo per la cultura del gusto pavese

In lungo e in largo con il MEC: domenica 10 Aprile gastronauti a Morimondo per la cultura del gusto pavese

MEC - Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)

10 Aprile  2016

Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it

 

 

Certosa di Pavia, Aprile 2016 – Un calendario di Aprile ricco di appuntamenti quello del MEC-Mercatino enogastronomico della Certosa: dalla casa madre tra Milano e Pavia nell’area di fronte alla magnifica Certosa di Pavia per partire, domenica 10 Aprile, alla volta di Morimondo, alle porte di Milano, borgo slow nel circuito dei borghi più belli d’Italia.

 

Sulla strada delle Abbazie e all’ombra della splendida Abbazia romanica, domenica prossima ed in vista dell’attesissima Festa del Latte che si terrà domenica 24 e lunedì 25 Aprile.

 

Il ricco catalogo di sapori del triangolo del gusto dell’Oltrepò, del Pavese e della Lomellina,   è vetrina di eccellenze enogastronomiche di una zona ad alta intensità golosa, stesa tra le province di Pavia, Alessandria, Milano e Piacenza che prevede golosità quali: il Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale), il salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione  lomellina; offelle e altre dolci tipici, vini dell'Oltrepò, il riso, verdure di stagione e sott’olio, i formaggi delle valli piemontesi, i prodotti agricoli e ittici del Consorzio Parco del Ticino, lo zafferano dell’Oltrepò pavese, le mostarde, la birra artigianale, l’olio e le olive pugliesi, le nocciole del Piemonte, il miele, pane integrale e ai cereali, con olive o noci.  Sollecitazioni, tentazioni e golosità per un viaggio del gusto sano, celebrazione della dieta mediterranea, che coniuga eccellenze enogastronomiche made in Italy con la bellezza di un luogo ricco di storia e d’arte.

 

 

 

L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. Raggiungere Morimondo è piuttosto semplice, basta seguire il corso del Naviglio Grande in direzione Vigevano. Giunti nel centro abitato di Abbiategrasso si svolta verso Sud e si cominciano a seguire le indicazioni per Morimondo. Lungo il Naviglio esiste anche una ciclovia che vi permette di giungere a destinazione percorrendo strade prevalentemente ciclabili, una pedalata bella lunga ma adatta a tutti.

 

Tutti gli articoli >

Simonetta
In lungo e in largo con il mec: domenica 10 aprile gastronauti a morimondo per la cultura del gusto pavese

Simonetta

Simonetta

Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

Editore

Editore del Goloso & Curioso la ditta Colombo 3000, un gruppo aziendale che si occupa da oltre 10 anni della...Leggi tutto»