Goloso e Curioso
DALLA TRADIZIONE ROMANA… UN PIATTO DA CHEF!

DALLA TRADIZIONE ROMANA… UN PIATTO DA CHEF!

Cappellotti di panzanella e baccalà alla romana su coulis di pachino confit e basilico’ è questa la nuova portata gourmet che racchiude e svela allo stesso tempo tutta la filosofia culinaria di Giuseppe di Iorio, Chef Executive del ristorante di Palazzo Manfredi, su una delle più belle terrazze della capitale, con un’esclusiva vista sul Colosseo. Ed ecco che pane, pomodoro, olio extra vergine d’oliva e basilico, si trasformano in un invitante ripieno di panzanella per i cappellotti di pasta fresca, accompagnati da un altro elemento ‘signature’ della buona tavola romana, il baccalà. E così il piatto è pronto per appagare il palato, ma anche l’estetica con la sua mise en place impeccabile. La riscoperta del gusto mediterraneo e l’esaltazione dei sapori e profumi di un tempo, privilegiando solo ingredienti di altissima qualità e tipici della zona, sono i cardini della cucina di Di Iorio, che sa ben arricchire la tradizione con una giusta dose di contemporaneità. ‘E che ce vo’ pe’ fa’ la Panzanella?’ E’ così che esordiva Aldo Fabrizi in una delle sue poesie in dialetto romanesco dedicata proprio al tipico piatto ‘contadino’, in cui ne svelava in versi la ricetta: Nun è ch’er condimento sia un segreto, oppure è stabbilito da un decreto, però ‘a qualità dev’esse quella. In primise: acqua fresca de cannella, in secondise: ojo d’uliveto, e come terzo: quer divino aceto che fa veni’ ‘a febbre magnerella. Pagnotta paesana un po’ intostata, cotta all’antica, co’ la crosta scura, bagnata fino a che nun s’è ammollata. In più, pe’ un boccone da signori, abbasta rifini’ la svojatura co’ basilico, pepe e pommidori. Giuseppe di Iorio, da tre anni alla guida di Aroma, la cui passione per la cucina è nata e si è sviluppata con i piatti semplici e genuini che preparava mamma Elvira, si ricorda bene come veniva preparata in casa la panzanella “ si prendeva il pane raffermo, lo si bagnava nell’acqua e poi lo si condiva con pomodoro, olio, aceto, sale e basilico, – afferma di Iorio – “eravamo sei figli e quando in casa c’era la panzanella si faceva a gara per accaparrarsi l’ultimo boccone”. AROMA è stato insignito del “5 Stars Diamond Award” - da The American Academy of Hospitality Sciences – l’ambito riconoscimento che premia l’eccellenza nel mondo dell’hôtellerie e della ristorazione.

Claudio Zeni


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Dalla tradizione romana… un piatto da chef!

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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