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BELLAVISTA È CANTINA DELL’ANNO 2017 PER IL GAMBERO ROSSO

BELLAVISTA È CANTINA DELL’ANNO 2017 PER IL GAMBERO ROSSO

Da quarant’anni rappresenta l’eccellenza enologica italiana ed è capostipite, oltre che “faro” di un gruppo imprenditoriale di successo che comprende al suo interno le realtà Contadi Castaldi in Franciacorta, Petra e Tenuta La Badiola in Toscana”. È questa la motivazione principale che sta alla base della scelta, da parte dell’autorevole guida “Il Gambero Rosso”, di conferire all’azienda “Bellavista” il Premio “Cantina dell’anno 2017”, nel corso della cerimonia ufficiale che si è svolta questa mattina a Roma, presso l’Auditorium del Massimo. A ritirare il premio è stato lo stesso Vittorio Moretti, che nel 1977 decise di trasformare in azienda una piccola attività vitivinicola fondata su alcuni ettari di proprietà di famiglia ubicati sulla collina Bellavista, ad Erbusco. Sono passati quasi 40 anni e oggi Bellavista conta 190 ettari di vigne per una produzione annua di 1.550.000 bottiglie, con un fatturato di 29 milioni di Euro e 106 dipendenti. Nella storia enologica delle cantine italiane, Bellavista è prima di tutto “La Franciacorta”, di cui rappresenta uno degli emblemi riconosciuti a livello internazionale. E alla creazione del “brand” Franciacorta da allora ha concretamente contribuito in modo determinante grazie ai suoi vini che ne esprimono i valori più autentici e, al tempo stesso, sono portatori della lungimirante ed originale visione del suo fondatore e proprietario, Vittorio Moretti, e della sua famiglia. "Sono particolarmente orgoglioso per questo premio, che costituisce in primo luogo un riconoscimento al Franciacorta e alla Franciacorta, a tutti gli imprenditori che come me hanno creduto in questa terra e nelle sue potenzialità, hanno investito nelle proprie vigne e cantine, hanno riscoperto e valorizzato antiche tradizioni, hanno costruito un severo disciplinare e hanno lavorato, con impegno e passione, alla costruzione di un sogno”, afferma Vittorio Moretti, che dal 2016 è anche presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta. “Ma, insieme, il premio “Cantina dell’anno 2017” del Gambero Rosso è anche un riconoscimento alla mia famiglia, che mi ha accompagnato passo dopo passo in questo progetto e che ora trova in mia figlia Francesca l'emblema di un presente che si rinnova costantemente guardando al futuro, oltre che all’enologo Mattia Vezzola, che ha saputo dare un'identità precisa alla nostra cantina e ai suoi vini, fondendo in una sintesi di eccellenza i più autentici elementi che caratterizzano questa terra con la mia visione e con la sua sensibilità e il suo gusto. Eleganza, struttura, longevità e naturalità: nei vini Bellavista questi caratteri trovano la loro massima espressione e si fondono in un’armonia che riflette un carattere tipicamente italiano. Infine, questo è un riconoscimento a tutti coloro che in Bellavista lavorano, contribuendo in modo decisivo, con passione, determinazione e competenza, a trasformare ogni visita in un'esperienza indimenticabile: ogni vino in un racconto unico, avendo quale obiettivo sempre la soddisfazione completa delle attese degli appassionati che riconoscono in Bellavista serietà e identità di stile”. Per festeggiare questo momento, Vittorio e Francesca Moretti hanno deciso di dedicare questo Premio a tutti gli amici e gli appassionati di “Bellavista” aprendo la cantina, nella giornata di domani, domenica 30 ottobre, per un OPEN DAY di visite e degustazioni gratuite che si svolgerà dalla ore 10.00 alle ore 22.00. Una grande festa, accompagnata dalla musica, organizzata da tutti i collaboratori dell’Azienda, che saranno coinvolti non solo guidando i visitatori alla scoperta della filiera di produzione, ma anche, in via eccezionale, mettendo in scena una specifica fase della lavorazione, solitamente non visibile al pubblico, che rende unico il risultato dei vini Bellavista: il rituale del “remuage” verrà eseguito nel corso di tutta la giornata dai tecnici che, durante l’anno, attendono a questa delicata attività, ruotando manualmente l’intera produzione di un anno sulle pûpitre e toccando quindi ogni bottiglia ogni giorno per 21 giorni, affinché il “risveglio” dei lieviti dia massima espressione al patrimonio sensoriale di ogni cuvée. Le visite guidate gratuite, accompagnate da degustazione di Alma Gran Cuvée in formato Magnum, si possono prenotare mediante messaggio privato sulla pagina Facebook di Bellavista (@bellavistawine) o chiamando direttamente il numero di telefono 342 5502863. La giornata sarà accompagnata dalla musica di Enrico Giaretta - Pianoforte - e Juan Carlos Albelo Zamora - Violino, Armonica e Percussioni. La cantina sarà aperta tutto il giorno, dalle 10.00 alle 22.00.


Nella foto della premiazione sono presenti: Vittorio Moretti, Thierry Desseauve, editore della "Guide des vins" con lui a sinistra nella foto; Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso SpA a destra .



Claudio Zeni

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Bellavista È cantina dell’anno 2017 per il gambero rosso

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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