Goloso e Curioso
DA CONEGLIANO A VALDOBBIADENE PER  LA PRIMAVERA DEL PROSECCO CON IN MANO UN TABLET O UNO SMARTPHONE

DA CONEGLIANO A VALDOBBIADENE PER LA PRIMAVERA DEL PROSECCO CON IN MANO UN TABLET O UNO SMARTPHONE

Cosa sarebbe il mondo senza il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene? Difficile dirlo: sicuramente sarebbe più triste. Bisogna quindi ringraziare il lavoro di generazioni di viticoltori che, affinando sempre di più le tecniche di coltivazione, di vendemmia e di elaborazione, ci hanno regalato questo vino unico, prezioso e irripetibile.

Unico: perché soltanto il vino prodotto nelle colline della Marca Trevigiana con le uve di quella terra, maturate sotto quel sole, può chiamarsi Prosecco di Conegliano  Valdobbiadene.

Prezioso: perché il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene è oggi sinonimo di grande redditività, non solo per le aziende che lo producono ma per l’intero comparto turistico ed economico della Marca Trevigiana.

Irripetibile: perché in nessun’altra zona si ritrovano condizioni così particolari e un  patrimonio di esperienze comparabili.

Che cos’è dunque il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene? E’ il dono prezioso di una terra e della sua gente.  Questa zona, situata a 50 km da Venezia e circa 100 km dalle Dolomiti, è da secoli impegnata nella produzione del vino (la viticoltura qui ha origini antichissime ma la prima citazione scritta che lega il Prosecco a questo territorio risale al 1772, mentre dal 1969 è tutelato dalla Denominazione d’Origine e dal 2009 Docg – Denominazione di Origine Controllata e Garantita Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg): dal piccolo viticoltore che coltiva anche un solo ettaro di terreno alle principali aziende che comprano le uve ed elaborano il Prosecco di Conegliano – Valdobbiadene. Tutti qui contribuiscono all’economia del territorio proporzionalmente alle loro possibilità. E il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene può nascere solo qui per diversi motivi: il territorio, il clima e la sua gente. Un territorio quello del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene che si estende nella fascia collinare della provincia di Treviso, compresa fra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, la prima capitale culturale e sede della Scuola Enologica e delle istituzioni di ricerca, la seconda cuore produttivo, che ogni anno ospita la Mostra Nazionale dello Spumante. La zona di produzione interessa quindici comuni, mentre diverse e qualificate sono le aziende spumantistiche. Il clima è il secondo fattore che rende questa zona particolarmente adatta alla viticoltura, tanto che in passato i nobili veneziani amavano trascorrere l'estate in questi luoghi per sfuggire all'afa lagunare. Last but not least la sua gente, fiera della sua cantina e della sua casa. Ama i suoi vigneti racchiusi tra i boschi o aperti sulla strada e quelli segreti delle uve migliori; esalta le bellezze del territorio, dove s’infiltrano i racconti popolari, le leggende con maghi e soldati, in un mondo a volte oscuro al viaggiatore frenetico. Mai in questa terra andare di fretta, altrimenti non ti offre niente. Non a caso "Dio ama questa terra!" sembra che abbia così esclamato il pellegrino che, entrato avventurosamente alcuni secoli fa nei territori dell’Altamarca trevigiana ne ammirò le colture, ne assaggiò il cibo, bevve il vino, si perse nella contemplazione di castelli, pievi e paesaggio. La stessa frase possiamo ripetere oggi noi pellegrini dei tempi moderni quando con il nostro tablet o smartphone percorriamo i nuovi sentieri del buon gusto, sulle tracce di quelli di mille anni fa, con in più centinaia di sorprendenti opportunità. La tradizione vuole, infatti, che ogni borgo o città dell’area Conegliano Valdobbiadene organizzi ogni anno singoli eventi che danno vita alla ‘Primavera Prosecco’, il leit motiv che unisce i vini di qualità con la gastronomia e i piatti tipici, l’ospitalità con la ristorazione, il tempo libero e il paesaggio. Ovunque, lungo ‘La strada del Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene’ tanti ristoranti e trattorie propongono una cucina del territorio accompagnati dal prezioso nettare di Bacco. Come trovarli? Oggi è semplice perché non è più questione di fiuto, ma solo di avere in mano uno smartphone o un tablet!

 

www.primaveraprosecco.it

 

 

Claudio Zeni

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Da conegliano a valdobbiadene per la primavera del prosecco con in mano un tablet o uno smartphone

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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