Castello di Casanova

l Superman dell’amore ha dormito qui.
Il Nembo Kid dell’amplesso ha passato la notte tra queste mura. Se le soste notturne (con relativi intrecci erotici) di Giacomo Casanova fossero documentate da lapidi come lo sono quelle di Napoleone Bonaparte e di Garibaldi, un’infinità di palazzi, ville e castelli in Italia e in Europa testimonierebbero le imprese amatorie dell’avventuriero veneziano che oltre a stracciare gonne e lenzuola, fu scrittore, fine letterato, massone, segretario di ambasciatore, bibliotecario e agente segreto. Una sorta di James Bon con parrucca e faccia incipriata.
Ma ci sono molte leggende e invenzioni nelle vanterie dei luoghi che reclamano la presenza  “attivaâ€� di Casanova. Tutto il contrario al Castello di Spessa, a Capriva, nel Friuli. Nel bellissimo maniero che sorge su un colle a pochi chilometri da Gorizia, nel cuore del Collio, Casanova ha dormito e amato davvero. Lui stesso lo testimonia nelle sue Memorie: un ricordo vivo, palpitante, suggestivo. E qualche effetto lo fa dormire nella camera dove il principe degli amatori nel 1773, ospite del conte Luigi Torriani che aveva conosciuto a Trieste, giacque con Sgualda, la vedovella di Capriva che si concesse a lui dopo aver rifiutato il nobil’uomo padrone del maniero. Nonostante il letto a baldacchino, imponente ma eccitante come una dose di bromuro nel caffelatte, è naturale che qualche fantasia erotica, qualche fremito di antiche passioni , ci scappi.  
Il soggiorno di Casanova nel castello di Spessa non finì bene. Nonostante fosse ospite servito e riverito da un paio di mesi, il playboy veneziano non si trattenne dal prendere per il collo il conte Torriani che, geloso, bastonò la servetta reduce da un'intensa notte con il focoso Giacomo. Dopo la furiosa litigata, nonostante il conte indulgente lo pregasse di rimanere, Casanova se ne andò. In cerca di altre sottane, di altre lenzuola e altri castelli.
Il fascino del castello di Spessa, circondato dalle dolci linee dei colli goriziani e immerso in vigneti tenuti e curati come preziosi gioielli- le origini del maniero risalgono al XIII- è intatto, straordinario. L'attuale proprietario, l'imprenditore friulano Loretto
Pali, re dei mobili per la prima infanzia, lo ha restituito agli antichi splendori con un restauro attento. Altrettanto rispetto è stato usato per le stanze e le suite, le sale e i saloni, arredati con pezzi d'antiquariato facendo attenzione alla storia e al confort. Il Castello di Spessa è il cuore e l’anima di un resort che, oltre alle antiche mura e al giardino all’italiana, comprende un campo da golf di 18 buche, club house Hosteria del Castello, il ristorante gourmande Tavernetta al Castello (con 10 camere in stile country chic) , due tenute vinicole- Castello di Spessa e Boatina- e un wine shop dove si possono acquistare gli ottimi vini di produzione propria e altre tipicità friulane.
Bellissimi e fascinosi i saloni, con specchi antichi, statue di servitori mori, ritratti di antenati (chissà di chi) e delle loro maestà, Sissi e Francesco Giuseppe d’Austria. Gli Asburgo dominarono per anni questa terra. La cucina del castello, ora sala colazione, ricorda quella di Fratta, descritta dal Nievo nelle sue Confessioni. Conserva i forni originali in ceramica, il grande camino dove giravano gli spiedi con la cacciagione, le rastrelliere con antichi piatti decorati, un trionfo di pentole, coperchi, leccarde e casseruole in rame. Antico il bigliardo, nella sala che gli è dedicata, e di grande effetto la sala delle armi con galli cedroni, teste di stambecchi e di altre prede imbalsamati. Intorno al castello il giardino all'italiana con siepi di bosso, palmizi (la temperatura qui è sempre mite), alberi, fontane, divinità pagane e specchi d’acqua, accentua la magia del luogo. E invita il pensiero a correre indietro di qualche secolo, quando le passeggiate sul ghiaino avevano la colonna sonora dei fruscii di lunghe vesti di seta e broccato e delle maldicenze e sciocche argomentazioni degli incipriati cicisbei.
Casanova dedica molte pagine delle sue Memorie al castello di Spessa. Fra l'altro descrive gli estesi vigneti intorno al castello, che davano "un vino eccellente". Vigneti e vino eccellente
sono ancora patrimonio del castello: nelle cantine e nel profondo e vasto bunker scavato prima della seconda guerra mondiale (da non perdere la visita: i corridoi affondano nel ventre del colle passando sotto il letto di un fiume) riposano in botti e barriques di rovere Cabernet, Merlot, il fascinoso Pinot Nero "Casanova", la straordinaria Ribolla, il Tocai (lo so, si dovrebbe dire Friulano, ma che fanno se lo chiamo col suo antico nome? mi arrestano?) e i grandi Pinot bianchi e grigi. Ai piedi del castello il campo da golf con 18 buche richiama, oltre gli italiani, appassionati golfisti austriaci, tedeschi, sloveni, croati. Mentre la Tavernetta, grazie ai piatti stellari di Tonino Venica, attrae i affinati palati di chi cerca le emozioni della cucina del territorio.
Ma il Castello di Spessa è anche un punto strategico per rilassanti passeggiate a piedi, in mountain bike o sulle Vespe gialle che la direzione del resort mette a disposizione degli ospiti, tra i rilievi del Collio. O per escursioni a Gorizia; alla longobarda Cividale; ad Aquileia, la"Roma del nord"; a Grado e alla sua laguna; a Redipuglia e sul Carso della Grande Guerra.
Al castello di Spessa vengono organizzati molti eventi legati all’enogastronomia, al golf, alla cultura, alla musica. Info per alloggio, pacchetti, eventi di golf ed enogastronomici: Castello di Spessa, Capriva del Friuli (GO) ; tel: 0481.808124; www.castellodispessa.it; info@castellodispessa.it.