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STORO, LA TAPPA DELLA BONTA'

STORO, LA TAPPA DELLA BONTA'

Diretti alle nevi di Madonna di Campiglio? In gita sul lago d'Idro? Lago di Ledro? Riva del Garda? Pinzolo? Giudicarie? Adamello Brenta? Insomma se vi trovate nella zona del Trentino che confina con la provincia di Brescia (e se non vi ci trovate andateci apposta) tenete in considerazione questi due ghiotti suggerimenti: la Polentera di Storo e l'Aurora di Cimego. Vi si mangia bene, tanto e a un prezzo talmente onesto che prima vi chiederete "Cos'è, il paese di Bengodi?" e poi vi riprometterete di tornarci.
Il primo ristorante, la Polentera, è un agriturismo. Si trova appena fuori Storo, patria del maranello rosso, la famosa polenta esaltata in televisione da Edoardo Raspelli e dai più famosi gastronauti. La polenta, alla Polentera, non è un cibo, è una filosofia. Mauro Armanini, giovanotto di sane ambizioni e lodevoli propositi nei confronti dei gourmet (nella foto a sinistra con Vigilio Giovanelli, presidente dell'Agri 90 e sindaco di Storo), sa come coniugare arte e tradizioni culinarie locali con il piacere per il buon cibo e il bere bene. La polenta è il cuore e l’anima di tutti i piatti. Viene servita maritata con salsiccia, radicchio rosso, patate (carbonera, macafana, polenta di patate) o sposata con cinghiale, capretto, coniglio, capriolo, cervo, carni alla griglia, crauti e cotechino. S’inizia con l’antipasto di straordinari salumi di casa (lardo, pancetta, speck, salame), carne salata, formaggio Bagoss e burro di Bagolino (straordinario), salmerino in carpione agrodolce (fantastico), speck di trota (delizioso). Tra i primi- pasta fatta in casa con farina macinata a pietra- i sedanini con salamino e spressa, la pasta col salmerino affumicato, i tipici canederli. Tra i secondi ottimo il salmerino ai ferri, il baccalà con la polenta, il salame con la panna, la grigliata mista. Imperdibile lo strudel fatto in casa. Da applausi la selezione dei Vini dell’Angelo: vini di uve trentine autoctone e rare. Dall’antipasto al dolce si paga, senza vino, 20-25 euro. Incredibile, ma vero.
Info: Agritur La Polentera, via Sorino 1, Storo (TN); tel. 0465.297111; info@lapolentera.it; www.lapolentera.it.   
Il secondo locale che consigliamo è il ristorante Aurora di Cimego, in val di Chiese. Sci o no in qualsiasi stagione vale la pena andarci. Il locale è a 5 km. da Storo, patria della celeberrima polenta rosso-oro. E la polenta, all’Aurora, è protagonista di piatti indimenticabili come la macafana e la carbonera. Il ristorante dei fratelli Tamburini (il premuroso Graziano in sala, la brava Marilena in cucina) propone piatti tipici (il locale è associato alle Osterie Tipiche Trentine) a base di erbe di montagna, funghi, formaggi spressa e bagoss, selvaggina. Da non perdere il bis di polenta, il capù, i ravioli al Bagoss, l’arrosto di speck, il capriolo. Anche all'Aurora il rapporto qualità-prezzo è da sballo: dall’antipasto al dolce 20-25 euro. Ottima la carta dei vini con molte etichette del territorio. Il ristorante è parte dell’Hotel Aurora, tre stelle molto confortevole con centro benessere.
Info: Hotel Ristorante Aurora, località Casina dei Pomi 139 - 38082 Cimego TN - Tel 0465.621064 - Fax 0465.621771;www.hotelaurora.tn.it;  graziano@hotelaurora.tn.it
Prima o dopo pranzo fate in modo di fare una capatina al punto vendita della Cooperativa Agri Novanta che riunisce i produttori di granoturco di Storo. Vi troverete oltre l'ottima e famosa polenta di Storo, tutto gli altri prodotti ricavati dalla farina gialla del maranello: biscotti, petali di polenta dorata, canturini e così via. E poi miele, piccoli frutti, crauti bio della Val di Gresta, carpaccio e speck di salmerino, marmellate, aglio orzino e un sacco di altre cose buone. Fondata nel giugno del 1991 la cooperativa guidata da Vigilio Giovanelli, il profeta dell'oro di Storo, la polenta che si ricava dalla pannocchia rossa del maranello, ha il merito di aver fatto risorgere una coltura tradizionale come il granoturco di Storo che aveva imboccato la strada dell'inesorabile declino. La resurrezione di questo particolarissimo granoturco rosso ha risollevato l'economia della zona dando lavoro ad una ventina di piccole imprese a gestione familiare, diventando pure un'integrazione di reddito per parecchie decine di lavoratori e di pensionati che mantengono l'attaccamento alla loro terra. La nascita della Cooperativa non fu facile, a causa di quella sorta di fatalismo tipica del popolo: "Se nessuno più coltiva un motivo ci sarà. Lasciate perdere! Sarà un disastro economico, una Waterloo!", e via scoraggiando. Invece a Storo non hanno lasciato perdere. Guidati da  Giovanelli che è anche sindaco di Storo, dapprima trenta soci hanno dato vita alla Cooperativa, che si è sviluppata, trasformandosi nel tempo in una scommessa vinta.
Info: www.agri90.it; via del Sorino, 60, Storo (Trento), tel. 0465.686614.

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Morello Pecchioli
Storo, la tappa della bonta'

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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