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USA, SUICIDIO ITALIANO SULL'EXTRAVERGINE D'OLIVA

USA, SUICIDIO ITALIANO SULL'EXTRAVERGINE D'OLIVA

L’Italia sputtanata sull’olio extravergine d’oliva. Il New York Times ha pubblicato una serie di vignette sull'olio italiano sotto il titolo “Extra virgin suicide: the adulteration of italian olive oil”. Andatele a vedere (ecco il link:  www.nytimes.com/interactive/2014/01/24/opinion/food-chains-extra-virgin-suicide.html?_r=1) perchè sono molto istruttive sui metodi per adulterare l’olio, sui malavitosi che lo fanno e sui loro reggicoda politici.
Attraverso le vignette di Nicholas Blechman il New York Times denuncia le truffe dell'extravergine in Italia deridendo il falso Made In Italy. Secondo il giornale americano l’Italia importa olio da un bel po’ di paesi produttori e lo miscela con quello prodotto qui. Sempre secondo il New York Times nel nostro Paese arrivano dall'estero anche olio di soia e altri oli di bassa qualità, che verrebbero etichettati e spacciati come olio extravergine italiano (nella foto una mostra di autentico olio made in Italy).
Ma che sotto all’affare del falso extravergine ci sia la mano della delinquenza organizzata col tacito consenso (se non con la complicità di certo potere politico come suppone il N.Y.T., bastano queste cifre pubblicate da Repubblica per capirlo: l’Italia, secondo produttore mondiale di olio d’oliva dopo la Spagna,  esporta 345milioni di litri di olio e ne importa 445milioni da Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco. Come si spiega l’assurdità di questi due numeri? Non occorre una particolare intelligenza per intuire la risposta: molte etichette con la scritta “Olio extravergine d’oliva italiano” sono bugiarde, L’olio è contraffatto. Si può anche capire perchè si trovano in quasi tutti i supermercati bottiglie d’olio a prezzi inferiori ai 3 euro quando l’Unione Nazionale Produttori Olio d’Oliva (Unaprol) spiega che il prezzo di una bottiglia di extravergine deve arrivare almeno sui 6 euro (materia prima olio italiano 3,50 euro, confezionamento etichetta trasporto 0,74; commercializzazione e marketing 0,76; margine dettagliante e Iva 0,75). L’Unaprol informa che un litro di olio extravergine d’oliva italiano costa 3,50 euro di base, quello greco 2,50, quello spagnolo 2,12. Sono cifre che spiegano i 445 milioni di olio importati dall’estero e spacciati per olio extravergine italiano, prodotto caratteristico del Made in Italy alimentare.
La serie di vignette, come comunica la Coldiretti, spiega che l'Italia è il principale importatore mondiale di olio e che nelle raffinerie italiane l'olio d'oliva è miscelato con oli meno costosi. In seguito avviene l'aggiunta di betacarotene per mascherare il sapore e di clorofilla per dare colore. L'olio viene dunque imbottigliato ed etichettato come extravergine Made in Italy. Ecco perchè, secondo il New York Times, le frodi portano al basso prezzo e al “suicidio” dell’olio italiano: le bottiglie di olio adulterato, sempre secondo il giornale americano che poi ha ritoccato la cifra,  corrisponderebbero al 69% delle bottiglie vendute.
La speranza è che la legge salva-olio approvata nel 2013 combatta davvero la contraffazione. I nuclei antisofisticazione, grazie alla norma, possono utilizzare intercettazioni telefoniche e ambientali. Di recente la Guardia di Finanza ha sequestrato in Toscana 8 milioni di bottiglie di olio d'oliva destinato alla vendita con origine e qualità made in Italy. La Coldiretti lamenta, però, che la legge non sia applicata come si deve l'inerzia della pubblica amministrazione. Sempre dalla Coldiretti si dice che il fatturato del settore è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio d'oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro e gli Usa rappresentano il principale mercato extracomunitario. Se l’Italia non vuole più perdere soldi e credibilità deve combattere senza tregua la sofisticazione dell’olio e d tutte le altre truffe alimentari che ammazzano il Made in Italy.

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Morello Pecchioli
Usa, suicidio italiano sull'extravergine d'oliva

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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