Goloso e Curioso
IL TURISMO NON E' UN CEROTTO

IL TURISMO NON E' UN CEROTTO

Francesco Chiavegato di Desenzano, attento seguace di Goloso&Curioso, mi invia una lettera elencando una serie di mali italiani che ci affliggono da tanti anni,  che sono sotto gli occhi di tutti, ma che non riusciamo a debellare. Chiavegato- al quale ricambiamo gli auguri estendendoli a tutti i lettori- suggerisce la soluzione: turismo. Troppo facile. Magari fosse così semplice, caro Chiavegato. Non basta una ricetta per guarire il malato. Il turismo non è il cerotto che si possa applicare così, semplicemente, sui guai e sui malanni d'Italia risanandoli in quattro e quattr'otto. Intendiamoci: sono convintissimo che il turismo (ambiente, arte, enogastronomia, simpatia, professionalità…) è la nostra più grande risorsa, il motore che ben oliato e avviato produrrebbe ricchezza, occupazione, crescita del pil, rispetto e considerazione all'estero, scatto in alto dell'orgoglio di appartenere a un popolo finalmente civile. Ma il problema, ripeto, non è la ricetta. E' il malato. Il quale deve avere la volontà di guarire. Il problema siamo noi italiani. Siamo noi quando non denunciamo chi costruisce abusivamente, chi inquina, chi diseduca. Siamo noi quando tolleriamo chi dà scandalo, chi umilia la scuola, chi toglie speranza ai giovani, quando diciamo, di uno che non lavora e conduce una vita dispendiosa, che è furbo, quando giustifichiamo chi non paga le tasse, quando accettiamo di pagare qualche lavoretto in nero per risparmiare qualche euro, quando non ci ribelliamo all'espandersi delle sale gioco d'azzardo che rovinano tante famiglie. E anche quando, ha ragione Chiavegato, non alziamo un dito per difendere i siti architettonici e paesaggistici e li lasciamo, anzi, sporcare, vilipendere, imbrattare. Quando abbiamo paura della nostra ombra.
Caro Chiavegato, lei punta il dito contro la vecchia politica e fa bene. Ma come si fa a cambiare politica e politici quando uno vota per partito preso? per clientelismo? quando andiamo a  scegliere i nostri rappresentanti non guardando alla loro moralità, al loro impegno, ai contenuti che propongono, seguendo chi promette di più, chi urla di più? Il problema è che gli italiani, tutti, vivono male il presente e si rovinano il futuro perché non conoscono la storia. Perché non hanno imparato a distinguere gli stracci dalle bandiere. Gli imbrogli dalle idee. Gli interessi lobbistici dalla res pubblica. Il politichese dalla lingua italiana che è semplice, solare, ricca. "Ripeness is all", scriveva Cesare Pavese prima di suicidarsi. "La maturità è tutto". Ma quando è che diventiamo maturi? Temo sempre di più che la maturità sia come il coraggio manzoniano, chi non ce l'ha non se la può dare.
Concludo la risposta a Chiavegato, prima che diventi un'omelia, ritornando al tema del turismo e raccontando un episodio che mi è capitato domenica 5 gennaio. Chiavegato scrive che il turismo ci aiuterebbe anche ad uscire dalla crisi. E su questo siamo tutti d'accordo. Ma lo sono anche coloro che di turismo e di ristorazione vivono? Nell'anno appena passato ho ascoltato le lamentele di decine e decine di ristoratori sulla crisi, sui clienti che non si vedono più e via di questi pianti. Domenica 5 gennaio, compleanno di mio figlio, avevamo deciso di pranzare fuori. Sapete quante telefonate ho dovuto fare prima di trovare una trattoria aperta? Sette. Per sei volte ho sentito ripetere lo stesso messaggio dalla segreteria telefonica: "Siamo chiusi fino al 6 gennaio, grazie per avere chiamato". La trattoria aperta (Al Cavallino, Valeggio sul Mincio), dove peraltro abbiamo mangiato benissimo pagando il giusto, aveva tutti i tavoli occupati. Mi ha fatto tanto piacere. Ci tornerò.

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Morello Pecchioli
Il turismo non e' un cerotto

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

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