Goloso e Curioso
VIAGGIO STRAORDINARIO A NANTES

VIAGGIO STRAORDINARIO A NANTES

Fino a un centinaio di anni fa Nantes, capoluogo della Loira Atlantica, città sorta sulla confluenza della Loira con l’Erdre e attraversata dai bracci dei due fiumi e da numerosi altri corsi d’acqua, era chiamata  dai francesi Venice de l’Oust, la Venezia dell’Ovest. Rami d’acqua, canali, isole di sabbia e il lungo estuario che apre la porta verso l’Atlantico erano percorsi da barconi, vascelli, velieri, piroscafi, scafi di tutti i tipi. Un mondo magico, d’acqua. Una città, Nantes, nata sotto il segno di Nettuno. “Favet Neptunus eunti” recita il cartiglio posto nel blasone della città, sopra una caravella d’oro. Nettuno protegge i viaggiatori. Ed è così. Nantes è splendida, accogliente, sorridente, aperta all’arte, alla bellezza, ai naviganti e ai gastronauti. Nantes non delude. Il capoluogo della Loira Atlantica è aperto al futuro (Le Voyage à Nantes www.nantes-tourisme.com).

Nella prima metà del ‘900 bracci d’acqua e canali furono interrati o intubati lasciando spazio a vialoni di ampio respiro sui quali si affacciano i vecchi palazzi costruiti sui sedimenti sabbiosi nei quali le loro fondamenta affondarono in parte dando origine al curioso fenomeno delle “case storte”. In uno di questi edifici, al numero 4 di rue Olivier de Clisson, nacque nel 1828 Giulio Verne, papà del Capitano Nemo, di Phileas Fogg e di decine di altri personaggi partoriti dalla sua immaginifica fantasia. Figlio di un magistrato, l’undicenne Jules scappò di casa per imbarcarsi su un veliero diretto alle Indie. Non fuggiva dalla mamma e da Nantes, fuggiva perchè la mamma e Nantes gli avevano messo nel sangue lo spirito di avventura dei bretoni, perchè la voce dell’oceano che penetra per chilometri nell’estuario della Loira è come quella di una sirena, irresistibile. La fuga si dilungò per poche miglia marine: il padre lo recuperò nel primo scalo, a Paimboeuf, dove la Loira non è più fiume e l’acqua salata non è ancora mare.

Nantes è fantasia e storia, città di duchi e regine, di eroi che invocano la morte con esclamazioni da basso ventre. Cominciamo dai primi, i duchi di Bretagna che fecero di Nantes la loro residenza e la loro capitale. Il maestoso ed elegante castello costruito tra il 13° e il 16° secolo testimonia ancora la potenza e lo splendore della loro corte. La fortezza che fu la culla di Anna di Bretagna, figlia di Francesco II e moglie del re di Francia Luigi XII, offre spettacolari percorsi, sia all’esterno delle mura sia sugli spalti. E’ sede di mostre d’arte e culturali. Ospita l’imperdibile museo della città con sale dedicate alla navigazione e ai traffici marittimi che fecero grande e ricca la città. Terribili le testimonianze sul commercio più lucroso per gli armatori nantesi: la tratta degli schiavi. Da Nantes salpavano nel XVIII secolo le navi che si dirigevano in Africa e poi, col loro carico di merce umana, in America. Bellissimo è anche il viaggio virtuale nel tempo che, attraverso proiezioni e immagini, fa rivivere ai visitatori la storia quotidiana  di Nantes nei secoli: interni, atelier di artisti, i trasporti cittadini, le vie fluviali brulicanti di barche, l’interramento delle stesse. Un mondo che scompare e un altro che nasce.

Città d’acqua e di giardini, di tufo e calcare: splendida, a pochi passi dal castello, la cattedrale di St Pierre e St Paul in stile gotico fiammeggiante. All’interno c’è il sarcofago matrimoniale dei duchi di Bretagna Francesco II e Margherita de Foix, capolavoro di arte rinascimentale. In uno dei polmoni verdi della città (l’Unione Europea ha eletto Nantes “Capitale verde d’Europa 2013), al centro di un viale di tigli, si alza il monumento dedicato al visconte Pierre Cambronne, il generale di Napoleone passato alla storia per la risposta data a Waterloo agli inglesi che gli intimarono la resa: “Merde! La garde meurt mais ne se rend pas!”. La guardia muore ma non si arrende. La prima parola non ha bisogno di traduzione.

Pronipoti di negrieri che fregiavano le loro aristocratiche abitazioni con mascheroni di schiavi, i nantesi hanno riscattato le colpe degli avi realizzando il Memoriale sull'abolizione della schiavitù, un artistico percorso urbano, piacevolissimo da percorrere, che è un inno ai diritti e alla libertà di tutti gli uomini che si dipana dal Quai de la Fosse, il porto fluviale da cui salpavano le navi del cosiddetto commercio triangolare (Francia, Africa, America). E, in fatto di diritti, non dimentichiamo che proprio a Nantes Enrico IV emanò nel 1598 l’editto che pose fine alle sanguinose guerre di religione.

 

ARCHITETTURE E MACHINES: IL FUTURO E’ QUI





Nipoti di eroi indomabili e scurrili, figli di fantastiche avventure, I nantesi guardano al loro passato con rispetto e devozione, proiettandolo nel presente e soprattutto nel futuro. Nascono così le Machines de l’isle, animali-macchine partoriti dalla fantasia di Giulio Verne e dalla scienza progettuale di Leonardo Da Vinci. Inventate da Francois Delarozire e Pierre Orefice, si muovono con i loro giganteschi ingranaggi nell’area degli ex cantieri navali sull’Isle de Nantes. Sono macchine-giostra, ma non banali come quelle rinchiuse nei parchi di divertimento. L’elefante alto 12 metri e pesante 12 tonnellate percorre i boulevard alberati portando a spasso una cinquantina di persone, alza le gigantesche zampe meccaniche, barrisce e spruzza acqua dalla proboscide in mezzo alla gente che passeggia.                  

Straordinario Le carrousel des mondes marins ,una gigantesca “giostra” (25 metri di altezza, 20 di diametro), con 35 creature degli abissi uscite dalle 20.000 leghe sotto i mari: paurosi pesci con bocche enormi, piovre, spaventosi crostacei e vermi marini tra i quali si muovono batiscafi e fragili barchette.  Altre enormi machines stanno nascendo in un vicino hangar navale aperto ai visitatori per mostrare come si schiudono e si sviluppano i sogni e le fantasie più creative. (www.lesmachines-nantes.fr).

L’Ile de Nantes è un cantiere di attività e progetti. Architetture avveniristiche come il Palazzo di giustizia e il Pole d’affaires Euronantes rischiano di essere sorpassate in genialità di costruzione nel giro di pochi anni. E magari proprio per opera dei futuri architetti che stanno affilando le matite e affinando l’arte nell’Ecole Nationale Superieure d’Architecture che dal Quai Francois Mitterand si affaccia sul Bras de la Madelaine della Loira.

Ci si perde volentieri in questo mondo di fantasie spregiudicate e consolanti che ti aprono un universo di scoperte. E non solo a Nantes, ma lungo i 60 chilometri dell’estuario. Fra la città e Saint-Nazaire, in un percorso che si può fare a piedi, in bicicletta, a cavallo o in canoa, si sviluppa un itinerario artistico che è il regno del surreale surreale: 16 istallazioni create dal 2007 a oggi che stupiscono e divertono al tempo stesso. Si parte dai grandi anelli luminosi di Buren nel porto di Nantes e si trovano, via via, un pendolo di 7 metri che oscilla da un antico cementificio, un giardino stellato, un vero battello in secca piegato a metà, una casa di tre piani che emerge dall’acqua, lo scheletro di un serpente di 40 metri che esce dalle onde. Dalì e De Chirico ci si sarebbero divertiti. (Loire Atlantique Tourisme: www.ohlaloireatlantique.com; www.estuaire.info).

 

COLORI E SAPORI

Chi cerca colori e sapori li trova un po’ ovunque. Poco fuori dalla città, sulla riva sinistra della Loira, c’è il villaggio di pescatori di Trentemoult con le sue allegre case multicolori, i bar, i locali e i ristoranti, come La Civelle, dove si mangia ottimo pesce fresco da accompagnare con il Muscadet, il vino del territorio. Cara, ma da mettere assolutamente in programma è una cena nella brasserie La Cigale in Place Graslin. Il ristorante che Jean.Louis Trintignant ha definito la più bella brasserie del mondo, risale al 1845 e fa accomodare gli ospiti in sale stile Art Noveau presentando un menù di pesce dove regnano ostriche, crostacei e plateau di frutti di mare. Non sarà sontuoso come la Cigale, ma è assai caratteristico il Bistronomique (bistrot gourmand) Les Chants d’Avril in Rue Laennec 2. Lo chef Cristophe Francois propone ogni giorno di sua iniziativa un menu mystere: entree, plat e dessert a 22 euro. Meglio prenotare perchè ci sono solo 40 posti.

Per una vista panoramica a 360 gradi sulla città sorseggiando una flute di champagne Blue Brut o anche semplicemente un caffè, si salga sulla Tour Bretagne, dove si trova Le Nid, un bar ispirato al nido di una cicogna con uova-seggiole, uova-tavolini e mamma cicogna dagli occhioni sognanti..

 

SHOPPING





Nantes offre innumerevoli possibilità di shopping. Caratteristico in Rue de la Fosse il Passaggio Pomeraye, un centro commerciale del XIX secolo con negozi distribuiti su più piani e raccolti intorno a una grande scalinata e balconate liberty. Oggetti carini e originali li trovate nel negozietto Pylones. Poco lontana è la golosa vetrina di Gilbert Debotté, chocolatier in Rue Crébillon 15 che propone praline ripiene di ogni bendidio (piacevolissime quelle al Muscadet) e specialità a base di cioccolata Le mascaron nantais. Al numero 18 di Rue de Verdun si trova la confiserie fine Les Rigolettes Nantaises, un negozietto di confetti, caramelle e altre delizie vendute da un signore cordiale e spiritoso che ama i gatti.

 

I DINTORNI DI NANTES. OSTRICHE E MUSCADET

Oh la là, la Loira Atlantica. A una trentina di chilometri a sud est di Nante c’è un borgo medioevale di una bellezza incredibile: Clisson. Posto a cavallo di un affluente della Loira, La Sevré Nantaise, affascina per il castello che lo domina, le viuzze medioevali, i ponti antichi a dorso d’asino e l’Eglise Notre Dame che lo veglia dall’alto. Prenotate assolutamente una cena al Restaurant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con splendida vista notturna sulla chiesa e sulla rocca. Altra tappa consigliata è allo Chateau de Cassemichère che si trova a 23 chilometri da Nantes (poco distante dalla strada nazionale 249, a La Chapelle - Heulin, borgo di campagna immerso nei vigneti del Muscadet. Proprio qui, nel 1740 fu piantata la prima vite dell’uva a bacca bianca che produce il vino simbolo della zona. Bello il castello, dove si può dormire, affascinanti le antiche cantine dove ha sede la confraternita de Les gastronomes de la mer. Daniel Ganichaud, patron dello chateau, sarà ben felice di illustrare la storia del Muscadet, del castello, della confraternita e di farvi degustare le varie tipologie di Muscadet che si producono qui (incredibile il rapporto qualità-prezzo: poco più di 4 euro per un Muscadet di base ottimo). Dopo aver visto le opere d’arte sull’estuario ci si può allungare a Pornichet, nella baia della Baule, per una passeggiata in una delle località marine più ricercate. E dopo la passeggiata ci si può accomodare a uno dei tavoli del ristorante Grain de folìe (Bd des Océanides 150) per godersi un buon piatto di pesce o un vassoio di ostriche che vengono dagli allevamenti della zona o un’altra specialità del territorio. Info: Agence Regionale Des Pays De La Loire: www.paysdelaloire.fr

 

 

COME RAGGIUNGERE NANTES

 

Costa poco ed è molto comodo raggiungere Nantes con i voli low cost della compagnia Volotea (www.volotea.com) in partenza dagli aeroporti di Verona e Venezia. Per qualsiasi informazione su Nantes, la regione della Loira atlantica o la Francia in generale: Atout France Italie www.rendezvousenfrance.com

Tutti gli articoli >

Morello Pecchioli
Viaggio straordinario a nantes

Morello Pecchioli

Morello Pecchioli

Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista. Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006; Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it

Editore

Editore del Goloso & Curioso la ditta Colombo 3000, un gruppo aziendale che si occupa da oltre 10 anni della...Leggi tutto»