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Consorzio Franciacorta: cresce l’export (14%), massima attenzione alla difesa del territorio, arriva il Giro d’Italia

Consorzio Franciacorta: cresce l’export (14%), massima attenzione alla difesa del territorio, arriva il Giro d’Italia

«È stato certamente un anno importante per il nostro Consorzio, direi per molti versi straordinario. Insieme abbiamo festeggiato  i primi cinquant’anni del riconoscimento della DOC ai vini prodotti nella nostra Franciacorta: un traguardo significativo, che rappresenta una tappa di prestigio in un cammino di costante crescita, che ci ha visto ottenere successi e riconoscimenti a livello internazionale presso gli opinion leader e i consumatori. Abbiamo festeggiato a Milano questo anniversario con amici, estimatori, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni: con tutti coloro che, insieme ai nostri collaboratori, hanno creduto al nostro progetto visionario e l’hanno sostenuto».


Vittorio Moretti, presidente del Consorzio Franciacorta, apre così l’annuale assemblea dei soci, alla presenza di imbottigliatori, viticoltori e vinificatori.


Continua Vittorio Moretti:«Il Consorzio ha il dovere non solo di far memoria delle proprie radici e della propria storia, ma anche di gettare lo sguardo verso il domani, per comprendere quali saranno le nuove sfide da affrontare e come prepararsi a viverle al meglio, da protagonisti». È stato questo infatti l’obiettivo che il Consorzio si è posto nel convegno con il quale, a settembre, a chiusura del Festival di Franciacorta, è stata presentata la ricerca condotta dal noto sociologo Domenico De Masi coinvolgendo ben 35 tra imprenditori e dirigenti della Franciacorta. Un lavoro sviluppato nel corso di ben quattro mesi, che ha prodotto un quadro particolarmente ricco e completo di come sarà il futuro della Franciacorta, delle sue aziende e del territorio, di qui a dieci anni.


In questo 2017, un traguardo fondamentale per lo sviluppo della Franciacorta è stato l’approvazione del PTRA, il Piano di governo territoriale che il Consorzio ha condiviso con Regione Lombardia. Il piano rappresenta un evento di assoluto valore per il presente e, soprattutto, il futuro del territorio franciacortino. Il suo sviluppo, infatti, non potrà prescindere dal rispetto e dalla promozione del patrimonio di risorse agricole, vitivinicole e paesaggistiche che caratterizza la Franciacorta e la rendono unica.


Proprio questa unicità è alla base dell’apprezzamento che il Franciacorta sta ottenendo sui diversi mercati in cui è presente. I dati di questo 2017, a fine ottobre, parlano ad oggi di un consolidamento complessivo dei risultati del 2016; in crescita l’export, che sale al 14% del totale.  A livello di singole nazioni, il Giappone si conferma la prima destinazione in termini di volumi, rappresentando circa un quinto dell’export totale, seguito da Svizzera (in crescita del 18,2%), Germania (in crescita del 16,8%), Stati Uniti (in crescita del 3,8%), e Regno Unito (in crescita del 16,5%).


Quanto al 2018, come annunciato nei giorni scorsi dagli organizzatori, la prossima edizione del Giro d’Italia attraverserà la Franciacorta, con una tappa denominata “Franciacorta Stage”. Attraverso dunque il veicolo del Giro e la forza mediatica che sa generare a livello internazionale, sarà una grande opportunità per divulgare ulteriormente l’immagine del territorio della Franciacorta e i suoi vini.


«L’unica nota negativa di questo 2017 ricco di soddisfazioni – termina Moretti – è che  l’anno che si sta concludendo è stato un anno particolarmente critico per i nostri vigneti. La gelata tardiva che ha colpito le vigne della Franciacorta, seguita da un lungo periodo di siccità, ha inevitabilmente penalizzato i volumi, come la recente vendemmia ha poi confermato. Una perdita significativa del raccolto, in linea con quanto accaduto anche nella maggior parte del resto d’Italia. Fortunatamente la qualità dell’uva non ne ha risentito: anzi, possiamo dire che quella del 2017 sia stata una delle vendemmie qualitativamente migliori».

 

 

 

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Roberto Vitali
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Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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