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VINICOLA SERENA: NEL 2016 CRESCE A DOPPIA CIFRA (+24%) GRAZIE ALL’EXPORT (42%)

VINICOLA SERENA: NEL 2016 CRESCE A DOPPIA CIFRA (+24%) GRAZIE ALL’EXPORT (42%)


Svezia, Paesi Baltici e Europa dell’Est sostengono lo sviluppo.

Grandi risultati anche in Francia con il Prosecco

 

Conegliano, dicembre 2016. Vinicola Serena rispetta i tempi per il raggiungimento dell’obiettivo dei 25 milioni di bottiglie l’anno da produrre entro il 2017, portando l’export ad essere protagonista della crescita a doppia cifra dell’azienda di Conegliano.

 

«Come anticipazione di fine anno – dichiara Luca Serena, export manager dell’azienda – possiamo già dichiarare che il 24% di aumento del fatturato del 2016 è stato generato dal 42% di esportazioni (erano il 30% nel 2015) e dal 58% di giro d’affari sul mercato nazionale. Il nostro traino sono le bottiglie che, oggi, superano i 20 milioni, di cui 16 milioni sono bottiglie di Spumante  (delle quali ben 14 milioni sono di Prosecco tra DOC e DOCG). Ma siamo molto soddisfatti anche del nostro business tradizionale, il vino in fusti, che sul mercato nazionale cresce del 3%».

 

Il mercato, sempre più sensibile alle bollicine di qualità, premia gli sforzi innovativi di un’azienda che ha appena completato un ampliamento della zona fermentazione, installando un nuovo set di autoclavi, portando a 28.000 hl la capienza complessiva (tra le prime in Italia), e un’innovativa linea per l’imbottigliamento ad alta tecnologia.

 

Ma anche il settore fusti ha numeri tutti in crescita: i nuovissimi monouso interamente riciclabili One Way hanno subito conquistato il favore del mercato estero, con risultati stimolanti per il futuro. In Italia invece, Serena mantiene la leadership nazionale del fusto in acciaio con 800 mila fusti l’anno venduti, pari al 30% del mercato nazionale.

 

“Il 2016 – continua Luca Serena - ha consolidato la nostra vocazione internazionale: a giugno siamo entrati a far parte del ristretto numero di produttori approvati, registrati e accreditati dal sistema monopolistico svedese. Ci stiamo poi muovendo su due scenari che restituiscono grandi soddisfazioni: da una parte l’est europeo, dall’altro la Francia e il resto d’Europa, con il baricentro ormai storico della Germania”.

 

Vinicola Serena detiene cinque linee di prodotto: al top Ville D’Arfanta, con le sue etichette di punta di DOGC Valdobbiadene Prosecco. Seguono il brand più conosciuto Terra Serena e la complementare Corte Calli; Villa Arfanta e Costaross dedicate ai prosecchi e agli spumanti. Per finire i marchi Le Vigne Verdi, per una proposta basic, e Serena che commercializza vino in fusti di acciaio, per anni core business dell’azienda.

 

Nel futuro più prossimo Vinicola Serena punterà ai mercati esteri, con particolare attenzione ad alcuni Paesi che stanno restituendo grande soddisfazione, quali Polonia, Paesi Baltici, Slovacchia, Repubblica Ceca e poi Albania, Croazia e Romania per l’Europa del sud est. A questi si affiancano il tradizionale mercato tedesco, da sempre punto di riferimento per il consolidamento delle esportazioni, e poi Regno Unito, Irlanda e paesi extracomunitari come Usa, Canada, Colombia, Brasile e il Far East.

 

Una nota particolare va spesa per la Francia, dove Vinicola Serena sta avendo importanti riscontri anche grazie ad un’importante crescita delle vendite di Prosecco: solo con i marchi Terra Serena e Costaross sono state vendute 100.000 bottiglie nel 2016 e le previsioni parlano di 200.000 bottiglie per il 2017. 

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Roberto Vitali
Vinicola serena: nel 2016 cresce a doppia cifra (+24%) grazie all’export (42%)

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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