Goloso e Curioso
TRENTODOC AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

TRENTODOC AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO


Si rinnova l’appuntamento con “Trentodoc al Castello”, iniziativa che si inserisce e prende vita grazie al Festival dell’Economia, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento e giunto alla dodicesima edizione. L’Istituto proporrà all’interno del Castello del Buonconsiglio, l’1 e il 2 giugno, due serate di aperitivi, musica e degustazioni con le etichette Trentodoc di 45 case spumantistiche associate. Dalle 18.00 alle 24.00, il programma prevede musica live e dj set a seguire. Inoltre, venerdì 2 giugno, i partecipanti potranno assistere alle esibizioni di alcune scuole di danza. Dalle 19.30 alle 22.00, le degustazioni potranno essere arricchite da un piatto di risotto alle bollicine. In caso di maltempo, di una o più serate, il programma verrà replicato sabato 3 giugno, sempre negli stessi orari e con le stesse modalità. L’ingresso al Castello del Buonconsiglio è a pagamento (12 euro consumazione inclusa – 15 Euro consumazione e risotto alle bollicine; ulteriori consumazioni saranno a pagamento), fino a raggiungimento della capienza massima consentita. Qui di seguito, il programma musicale: Giovedì 1 Giugno Live: Poor Works Dj set: Meine Liebe Venerdì 2 Giugno Live: Alice Righi Dj set: Eddy Esibizione delle scuole di ballo Artedanza, Club La Fourmie e D.Lab. Bere in modo responsabile fa apprezzare di più Trentodoc. L’organizzazione si riserva di sospendere la mescita nel caso in cui questa regola non venisse rispettata.

Trentodoc, bollicine di montagna - La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono, fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico. Trentodoc oggi unisce 45 produttori, è una realtà in costante crescita e ogni casa spumantistica persegue la sua personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità. Le viti adatte a diventare Trentodoc, prevalentemente coltivate a pergola trentina, crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che una volta diventate vino, gli conferiscono come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. Trentodoc può anche fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La qualità di Trentodoc “Bollicine di montagna” è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. Le uve dalle quali si ottiene sono Chardonnay, il cui vitigno è uno dei più coltivati in provincia (circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, il Pinot bianco e Pinot meunier. La vendemmia è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia, che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36 per la riserva ma arriva fino a 10 anni sui lieviti per i Trentodoc più raffinati ed evoluti. Il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O” contenute nel marchio, vogliono simboleggiare il gesto del “remuage”, tipico del metodo classico. Ad occuparsi della promozione del marchio è l’Istituto Trento Doc, fondato nel 1984 che rappresenta oggi 45 case spumantistiche trentine. Dal 2016 e per le successive due edizioni, Trentodoc sarà partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso che assegna il titolo di Miglior Sommelier d’Italia e il premio Trentodoc. Il Concorso candida il vincitore alle finali mondiali del più preparato comunicatore del vino italiano.


Claudio Zeni


Tutti gli articoli >

ZeniClaudio
Trentodoc al castello del buonconsiglio

ZeniClaudio

ZeniClaudio

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

Editore

Editore del Goloso & Curioso la ditta Colombo 3000, un gruppo aziendale che si occupa da oltre 10 anni della...Leggi tutto»